Sono ormai almeno tre anni che lo penso, e sempre piu' seriamente: ha ancora un senso la partecipazione di squadre top, con prospettive globali, sia nella struttura che nella realtà tecnica, ai campionati nazionali? E la mia risposta è sempre piu' 'no'.

Il caso di esempio, perché quello che mi sta piu' a cuore, essendone tifoso, e perché il piu' vicino a noi è quello (ovviamente) della Juventus. E parte da quanto vedo negli amici che frequento, tifosi della Juve come me. Da quel 'non detto' che emerge chiaramente, in ogni commento, in ogni pronostico, in ogni forma di coinvolgimento.

Sempre piu' le partite domenicali sono considerate da chi vedo, dai commenti che leggo nei forum vari, alla stregua dell'impiccio o nella migliore ipotesi, dell'utile riscaldamento in favore dell'attesa per la partita in mezzo alla settimana, quella della fatidica CL. Impicci. Partite dove 'spero non si faccia male nessuno'. Dove 'non si puo' non vincere, o siamo polli'. Dove 'la vittoria viene da sé, unico rischio la distrazione'. Partite piu' occupate a guardare se il giocatore x nella partita y ha segnato, 'perché ce l'ho al fantacalcio'. E da quello che vedo, sento, avverto, il campione che osservo è rappresentativo, di una tendenza generale.

A questo punto mi dico: se togliessimo questa foglia di fico? Se una cosa non interessa piu', se stanca, se la si dà per scontata, qual è il senso di mantenerla? Dove sta questo senso? Dove starebbe il senso ad attendere mesi, se va bene, se va male un anno, per poter vedere la tua squadra affrontare un Real o un Barca, o un City, per capire dove sei, a che livello vero sei arrivato? Che, tanto, tutto quello che ci sta prima o in mezzo è inutile, è noioso, è scontato, in sintesi: è privo di ogni interesse se non di pura statistica.

Voi direte: eh bravo, certo, sei juventino, facile dirlo per te. Perché per le altre? Per quelle dall'altra parte della barricata? Per un Bologna. Per una Sampdoria. Per una Spal. Dove sta il beneficio? Dove sta il 'bello', e non intendo quello del botteghino, intendo quello sportivo? A sapere che tanto sei stato bravo se ti sei arroccato in difesa, a sparar via palloni, per 90 minuti e perdi per un solo (?) gol. Anzi, spesso, sarà una vittoria se azzoppi uno di quelli lì, dei ladri ricchi, i presuntuosi, gli arroganti. Perso per perso, amici, insultiamoli, facciamogli male. Altro non ci è 'permesso'. Il nostro campionato comincia dalla domenica dopo. Il 'nostro' campionato. Appunto. E per i rivali? I rivali?? Per i rivali non esistono piu' il Bologna, esiste lo ScansBologna. La ScanSpal. La ScanSampdoria. Ragazzi, il senso di questo dove sta?

E sarà sempre piu' così, il trend è inequivocabile. Alla Juve si avvicineranno altre due (tre?) squadre forse le milanesi, per staccarsi da un gruppo grigio sempre piu' rassegnato e (quindi) livoroso, di quelli a cui è negata persino la speranza, il sogno. Che sono, e questo è il punto, l'unico sale, sostanza e anima dello sport. Così come della vita.

Unica parola magica. Soluzione e panacea. Signori e signori, non la SuperLega. No. Il benedetto Campionato Europeo. La mia ipotesi, buttata lì: campionato a 20 squadre, girone all'italiana. Solo la prima nazione del ranking Uefa puo' metterci 4 squadre, le seguenti 3, e via così. Fino alla 12ma del ranking. Le ultime 4 classificate giocano un playout andata e ritorno a Giugno con i campioni dei paesi dal 13mo al 16mo paese del ranking.

Di piu'. Le peggiori classificate di ogni paese giocano un playout andata e ritorno a Giugno con i campioni del loro paese.
Oltre al Campionato Europeo, rimangono la Champions League, così come l'Europa League giocata tra le 'altre' squadre. Stessa formula attuale. E rimane pure la coppa nazionale. Unica manifestazione nella quale una Juventus, o un'Inter, potranno vedersela con le squadre del proprio paese fuori dal campionato europeo. Campionati nazionali snelliti. A 16 squadre.   

E cosa fondamentale: gli introiti delle squadre partecipanti al campionato europeo parzialmente riversati e condivisi su e con tutte le squadre della propria federazione. A compensare il ridimensionamento economico dei campionati nazionali. 

Tutto torna: partite stupende ogni domenica. Equilibrio e competizione vere sia in Europa che nei campionati nazionali. Una Roma, una Lazio, una Sampdoria, forse addirittura un'Atalanta, con la legittima speranza di poter essere campioni nazionali. Si gioca con chi 'si puo' giocare. Finalmente.

Tutto torna. Torna l'interesse. Torna il sogno. Torna lo sport. Quello vero. Quello che ci sta sfuggendo, ogni giorno di piu'.