Sgombriamo subito il campo da ogni facile speranza, serve un Milan ben diverso da quello visto in questo girone di andata, ma provando ad analizzare queste prime diciotto partite, forse, pensare ad una rimonta, che sembra impossibile, non è poi così tanto illusorio.

25 punti, 10 posto in classifica, più sconfitte 8, che vittorie 7, con quattro pareggi tutti ottenuti a San Siro, contro Lecce, Napoli, Sassuolo e Sampdoria, tutti segnali che non lasciano spazio all'ottimismo, perchè il Milan dovrebbe riuscire nell'impresa di conquistare l'Europa League, attualmente distante 4 punti, oppure sognare la Champion, recuperando 10 punti ad Atalanta e Roma? 

Perchè fra mille difficoltà, un rendimento generale ampiamente al di sotto di ogni aspettativa, l'iniziale difficoltà ad inserire i nuovi acquisti, un cambio di allenatore, la ricerca di un modulo e di una formazione, concreta e affidabile, gli infortuni ed una proprietà, troppo distante ed assente, dove solo la costruzione del nuovo stadio sembra così importante, nonostante tutto ciò, l'entusiasmo dei tifosi e la consapevolezza che basti poco, compreso qualche rinforzo, per cambiare tutto è talmente tangibile che autorizza a questo "grande sogno".

L'arrivo di Ibra, la vittoria di Cagliari e il cambio di modulo, abbandonando il 4-3-3 e cambiando giocatori, sembra l'inizio, dopo molti anni, di una nuova avventura. La finestra di calcio mercato può essere utile per migliorare la rosa, ma sono i giocatori che devono rendere molto di più di ciò che hanno fatto vedere in troppe partite. Sabato, per fare due nomi, Kessie e Castilleco, hanno disputato un'ottima partita, cosa che deve essere abituale. Bonaventura, Calabria e capitan Romagnoli devono tornare ai livelli espressi in passato.

Ecco che se tutti, allenatore compreso, riusciranno a dare il massimo, cosa che la tifoseria fa da anni, migliorare il piazzamento attuale, tornando a giocare in Europa, non sarà poi così difficile.