Premesso che ci riteniamo moderatamente tradizionalisti e che non guardiamo come favore alle modifiche regolamentari di uno sport il calcio che coinvolge miliardi di appassionati in tutto il mondo, dobbiamo prendere atto che, con sempre maggiore frequenza la International Football Association Board (IFAB), organismo interno alla FIFA,  provvede a introdurre nuove norme regolamentari.

Ovviamente la motivazione che spinge l'IFAB a intervenire è sempre lo spirito di incrementare la spettacolarità delle partite e quindi il divertimento degli spettatori; in questa direzione va intesa la nomina di Zvomir Boban a vicesegretario generale della Fifa con delega allo sviluppo del calcio e delle competizioni.

La storica prima raccolta delle norme regolamentari, non risale come comunemente si crede alle famose 11 regole del  1857 (Sheffield Rules) stilate proprio da IFAB, ma al 1848, quando l'Università di Cambridge cercò di fare un po' d'ordine, almeno per le partite della propria squadra (!) introducendo alcune specifiche norme.

Il CdS in un articolo del 29/8/2017 incentrato sulla sperimentazione della VAR in Italia, ha riassunto dal 1848 a oggi tutte le modifiche regolamentari introdotte, tra le quali spiccano nel 1887 la nascita del fuorigioco (oggetto di successive modifiche), 1891 il calcio di rigore, 1897 il numero dei calciatori in campo (11) e la durata della partita (90'), 1902 la "segnatura in gesso" del campo e successivamente numerose altre altre modifiche fino ai giorni nostri.

Se dovessimo analizzare in tempi più recenti quali siano le nuove norme introdotte che hanno effettivamente inciso sulla spettacolarizzazione delle partite, credo saremmo tutti d'accordo nell'indicare la norma del 1992, con cui è stato vietato al portiere il controllo con le mani su retropassaggio, di piede, volontario di un suo compagno di squadra.
Questo intervento, non solo ha tolto la possibilità di numerose e noiose perdite di tempo, ma ha costretto ad un epocale modifica del ruolo di portiere, immediatamente costretto a dover gestire con i piedi il pallone e poi, per naturale evoluzione, diventare il punto di partenza nella costruzione del gioco da dietro.

Detto che sulla VAR ci siamo recentemente già espressi, prendiamo spunto dal lavoro che ha in corso Boban per sbirciare nel prossimo futuro cosa bolle nella pentola IFAB.
La commissione tecnica dell'Ifab (l'International Football Association Board) sta infatti studiando importanti modifiche quali:

- l'introduzione di due tempi effettivi da 30 minuti.

- Abolizione del calcio di punizione indiretto (quindi senza l'obbligo di dover passare per forza il pallone a un compagno) e per ogni tipo di fallo in area di rigore - compreso quello in cui potrebbe incorrere il portiere intervendo con le mani su un retropassaggio- concessione del rigore.

- Su calcio di rigore, in caso di respinta del portiere azione conclusa senza possibilità di tap-in. 

- Sulle rimesse dal fondo campo eliminazione dell'obbligo di far uscire la palla dall'area di rigore.

Anche la UEFA per le competizioni da essa indetta a partire dalla prossima stagione, introdurrà delle modifiche che però riguardano esclusivamente le sostituzioni dei calciatori, per non entrare in conflitto con l'IFAB.

Insomma il calcio, una volta accusato di eccessivo immobilismo, si adegua ai tempi moderni e dopo la storica introduzione della VAR, che deve comunque essere ancora ratificata da IFAB dopo la sperimentazione, resta vigile osservatore per cercare di migliorare lo "sport più bello del mondo".