Non solo di Covid 19 si dovrebbe parlare, ma anche di rinopolmonite equina. Un virus subdolo che sta mietendo vittime nel mondo equino e negli sports collegati. Un virus simile al Covid 19 che è esploso in concomitanza con il primo.
Cavalli isolati, scuderie in quarantena. Addetti ai lavori freneticamente impegnati nel salvare la vita ai cavalli (dai veterinari al più umile dei groom).
Tutti devono essere consapevoli del rischio e della necessità di adottare misure e precauzioni per evitare il diffondersi del virus. 
La FEI ha sospeso le competizioni internazionali fono a metà aprile. La Fise fino a Marzo e solo le competizioni di rilevanza federale, ma basterà? 

Intanto, in parallelo con il Covid, è iniziata la corsa ai vaccini, fra l'altro diventati introvabili al momento dello scoppio dell'epidemia. Le misure più idonee rimangono comunque quelle preventive: uscire con i cavalli il meno possibile, disinfettare ogni volta box, mangiatoie beverini e indumenti vari con relativi strumenti ecc. ecc.

C'è da chiedersi, come mai tutto questo? Strane coincidenze? O forse c'è un mondo malato che continua ad inviare segnali che non sempre sappiamo interpretare? La frenesia dello sport, anche se non si tratta di calcio, forse ci fa perdere di vista le priorità e non sempre le scelte adottate sono a salvaguardia del benessere animale, ma di interessi economici che non possono permettersi soste dispendiose.