Eccoci qua, è il 31 Settembre e a breve la sessione di mercato sarà terminata.

Siccome mi sto ammazzando di noia, proverò ad annoiare anche voi con le mie riflessioni su quanto è accaduto in questi ultimi 3 mesi.

Partiamo dal Milan, la squadra che in cuor mi sta. 

A Luglio ero sgomento: soldi a destra e sinistra, un colpo dietro l'altro, arriva Tizio a 25 milioni e Caio a 45.

- "Perché comprare 13 giocatori? non si poteva comprarne 8 e tenerci qualcuno di quelli che ci hanno portato a vincere un trofeo dopo anni bui, e alla tanto agognata Europa?" - Non è bello veder cambiare una squadra intera, non è bello spendere millemila milioni, non è etico. Se poi la stagione è fallimentare, ed è facile che lo sia dato che tutte le altre squadre ti stanno aspettando al varco, è facile anche fare la figura dei polli.

Con il -famoso- senno di poi, devo però dare atto alla dirigenza di essersi mossa con fondamentale anticipo: con i prezzi che abbiamo visto ad agosto (pazienza le quasi 300 cucuzze per Neymar e le quasi 200 per Mbappé) se il Chelsea è arrivato a spendere 25 milioni per -non me ne voglia- Zappacosta, ne avrebbe offerti volentieri 40-50 per Conti, così come il Barcellona ne avrebbe spesi 90 per André Silva (che almeno -credo- sa palleggiare).

A sollevare il morale però, ci sono sempre i cugini! Al termine di Milan-Shkëndija un commentatore -probabilmente interista- ha pronosticato l'Inter a fine Maggio campione d'Italia: giuro che stavo per cadere dal divano dalle risate. A quanto pare parte del popolo neroazzurro è felice del mercato della società, definito da più fonti come equilibrato, aggettivo che a me suona tanto come sinonimo di bizzarro: Karamoh, Cancelo, Dalbert e Skriniar non avrei mai saputo trovarli su Football Manager, e vi assicuro che ci ho passato davvero tante ore davanti.

Nella mia giovinezza ho odiato talmente tanto la Juventus, che ora quasi la ammiro. Anche per quest'anno non c'è trippa per gatti: con buona pace di Roma, Napoli e Inter (lol), a meno di una serie di sfortune pazzesche, mi sembra improbabile che il tricolore cambi città.

Nota a piè pagina per il Napoli: gioca forse il miglior calcio d'Italia, e i suoi piccoletti in attacco sono davvero fenomenali.

MA, siccome ho avuto la malaugurata sfortuna di fare il cameriere (bisogna pur pagarsela l'università) ai tifosi che seguivano la squadra nel ritiro trentino, speriamo (parlo anche per i colleghi, tranne Aniello che è napoletano) che perda lo scudetto in casa con il Crotone l'ultima giornata.

Buon campionato a tutti.