La questione del giocare a porte chiuse per noi italiani non è una novità. Grazie al teppismo nei nostri stadi, male che non siamo ancora oggi riusciti a debellare, nostro malgrado, l'abitudine a giocare a porte chiuse l'abbiamo ben maturata. Certo, è innegabile che giocare diverse partite così è un qualcosa di straordinario, ma il quadro è in mutazione.
La prima uscita agonistica è stata Juve-Milan in Coppa Italia. Dopo tre mesi di stop non si potevano pretendere miracoli. Una Juve irriconoscibile ed un Milan che in dieci ha quasi meritato di passare il turno. Tre mesi fa una cosa del genere sarebbe stata pressoché impossibile da vedere nel nostro calcio. Segnali isolati, o segnali che si ripeteranno?
Lo capiremo a breve. La classifica della SerieA è corta, ribaltoni sono possibili dalla lotta scudetto, alla lotta salvezza al piazzamento in Europa. Non si può guardare a quello che è successo in Bundesliga più di tanto perchè sono due mondi calcistici diversi. Certo, le goleade ripetute per diverso tempo dopo mesi di stop ed un calcio ad alta intensità e tecnicamente basso qualche riflessione dovrebbero pur determinarla.
Forse alla fine non cambierà nulla, la Juve vincerà lo scudetto, come da pronostici e da bilanci economici, forse si consoliderà la classifica attuale, ma la sensazione che qualcosa possa cambiare però c'è. Perchè in Italia non siamo abituati a giocare ogni tre giorni, in campionati come la Premier sì. E questo non è detto che sia un bene per il calcio. Anzi, rischia di essere deleterio. Perchè quando manca il giusto equilibrio si rischiano delle sbandate clamorose. Di occasioni perse ne abbiamo avute. In questi tre mesi si sarebbe potuto discutere su come riformare il calcio, invece tutti contro tutti, dalla SerieA femminile che ha dimostrato di non contare nulla, non per sua colpa, ma per colpa di un sistema che del calcio femminile se ne infischia. Per non parlare di tutto il resto del mondo dei dilettanti, ecc. Si è parlato solo di SerieA su come ripartire per salvare le casse. Forse ci siamo illusi quando speravamo che nel dopo coronavirus potesse nascere un calcio migliore. Così non è stato. Sta venendo fuori uno schifo. Intanto, non resta che seguire questa SerieA, far finta che sia tutto normale, parlare di acquisti, cessioni, titoli, retrocessioni, ma senza renderci conto che le conseguenze di quanto accaduto le pagheremo. E allora, non sarà un nuovo calcio, ma sarà un nuovo campionato?