Dopo due finali perse, per la prima volta dopo quasi un decennio i tifosi i bianconeri tremano al pensiero di una stagione a bocca asciutta. Non sono mancati in questi giorni gli inni e gli attestati di stima per Massimiliano Allegri; c’è chi reclama il diritto di aver sempre creduto in lui, c’è addirittura chi mestamente abbozza delle scuse nei confronti del tecnico livornese, chi ancora lo vorrebbe subito di nuovo alla guida della vecchia signora.
La verità è che nei giorni che stanno seguendo la disfatta della banda di Sarri, se così si può definire, l’unico che sembra esserne uscito vincitore è proprio Max, gli encomi si sprecano, tutti ne invocano il ritorno e invece io penso che a vincere non è stato Allegri, non ha vinto nessuno, hanno perso tutti: tifosi, società, allenatore, giocatori. In una stagione che vede la Juve già aver perso due trofei, ad un solo punto sulla Lazio seconda in classifica con la concreta possibilità di veder sfumare il nono titolo di fila, e con un quarto di Champions ancora tutto da guadagnare dopo aver perso 1-0 con un Lione non certamente irresistibile sulla carta e sul campo, è di certo molto semplice capire che la strada non è minimamente quella giusta e che c’è più di qualcosa che non quadra.
Non ha vinto Max, ma hanno perso tutti i suoi detrattori, tutti quelli che “con una squadra così lo scudetto lo vincevo anche io”, “si vince ma si gioca male”, “non è all’altezza”, “vogliamo il bel gioco”. È stato silurato il conte Max, senza rispetto e senza riconoscenza per chi aveva dato alla Juve la forza di sognare una Champions dopo due partite con zero gol in una semifinale di Europa League contro il Benfica, è stato silurato dopo cinque scudetti di fila, quattro coppe Italia e due Supercoppe Italiane, ma soprattutto è stato silurato perché già dopo Cardiff aveva capito che la Juventus necessitava di una rivoluzione, perché quella squadra aveva ancora ben poco da dare, perché il miracolo Sturaro lo può fare una volta ma non è Vidal, perché Padoin non è Marchisio e perché Pjanic nemmeno di avvicina a Pirlo. La Juve è questa da almeno 2-3 anni e chi non se n’è accorto ha i paraocchi.
Abbiamo vinto scudetti quando ci sembrava la cosa più facile del mondo, quasi non si esultava più, ma ora che rischiamo di perderlo sentiamo il cuore in gola. Abbiamo per anni discusso su come vincere meglio, ma alla fine si vinceva comunque; oggi si discute su come vincere, perché le partite che contano le stiamo perdendo tutte.

In campionato poi che dire? Il campionato è aperto soltanto perché la Juve ha perso punti con Verona, Lecce, Sassuolo per citarne alcune, per carità grande Lazio, grande Inzaghi, ma in passato quelle partite si sarebbero portate a casa ad occhi chiusi e a marzo di volava a +8, +9 sulla seconda con un campionato che poco aveva ancora da dire. Non ha vinto Max, ma merita almeno delle scuse, perché ad oggi sono venuti al pettine tutti i nodi, si sono palesati tutti i limiti di una squadra che già da qualche tempo faticava ma che con grande capacità intellettive Allegri aveva sempre e comunque portato alla vittoria finale.
Sarri è un maestro, insegna calcio, questo glielo si deve riconoscere, il suo Empoli solido e bello da vedere, il suo Napoli poi… uno spettacolo. Si è trovato forse al posto giusto nel momento sbagliato, la Juve non è una squadra che può permettersi un anno zero, non è l’Inter della Champions all’ultima giornata o il Milan per il quale un posto in Europa League vale lo scudetto. Ed è così che alla fine in fondo c’è veramente quella linea sottile tra giocare bene e vincere, che ad oggi però così tanto sottile non sembra.

Non ha vinto Max, ma oggi tutti gli riconoscono quello che altri avevano già percepito tempo fa, oggi le sue vittorie 1-0 valgono di più, oggi i suoi cambi giusti al momento giusto valgono doppio, oggi i suoi trofei brillano come non brillavano da tempo.
Lo immagino con il solito sorriso mentre pensa a quello che è stato e con quel suo ghigno ironico mentre si sofferma a leggere qualche commento di qualche pseudo intenditore di calcio che soltanto un anno fa ne bramava la testa.
Non ha vinto Max, oggi perdiamo tutti, ma le vittorie di Max sembrano valere di più.