La telenovela Milan-Pipita scende di un altro gradino, sprofondando in uno scenario che sa più di disputa tra bambini che di scontro tra adulti. Qualunque giocatore che non si trova bene in un qualsiasi ambiente può tranquillamente chiedere di essere ceduto, è nell'ordine naturale del calcio, ma chiedere di non essere convocati per una partita quando si è ancora sotto contratto è qualcosa di ridicolo. Da tifoso in primis, ma anche da calciatore, non ho mai sentito di episodi simili, nè in Serie A e nemmeno nelle categorie inferiori. Da quando è il calciatore che chiede al mister di non essere convocato? Non dovrebbe essere il contrario? Inoltre, come puoi presentarti ad un'allenamento di rifinitura svogliato e senza la minima concentrazione? Certe cose non dovrebbero assolutamente accadere. Specialmente se vieni considerato un Campione e guadagni milioni facendo quello che ti piace. E giusto per essere chiari, Higuain avrebbe potuto mantenere la recita del "porterò il Milan in alto" fino alla fine, senza tramare subdolamente il suo trasferimento alla corte di Sarri, e senza entrare in campo durante la Supercoppa con un sorrisetto beffardo di chi ha appena ottenuto ciò che voleva. Serve Professionalità.

Già, "Professionalità". questa parola strana, che manca a molti giocatori di oggi. I veri campioni non sono quelli che scappano alla prima difficoltà, ma sono quelli che si caricano la squadra sulle spalle e cercano in tutti i modi di tenerla a galla a prescindere da quanto sia difficile. Sia Higuain ora, sia Bonucci lo scorso anno hanno dimostrato di non essere minimamente dei veri campioni. Certo, la Juve odierna è, almeno sulla carta, migliore del Milan, ma se sei un vero uomo e scegli di andare via sposando un progetto, poi vai fino in fondo. Ma è più facile scappare quando le cose vanno male, non è vero?

Ma c'è un altra cosa che mi fa infuriare. Perchè Elliot non ha multato Higuain? Essendo il Pipita ancora sotto contratto con il Milan non può permettersi di fare scenate del genere, ma il comportamento della proprietà dimostra come questa manchi di polso, manchi di fermezza. Decidere di non multare l'argentino potrebbe essere un cattivo esempio per altri calciatori i quali, in futuro, potrebbero decidere di comportarsi come lui ottenendo lo stesso trattamento. E più di tutti dimostra come questa società non abbia a cuore il rispetto per i colori del Diavolo, per quel rosso e quel nero che, mescolati insieme, ricordano una squadra che si ergeva nell'Olimpo delle vincenti. Una squadra che attirava giocatori da tutto il mondo, non una che li fa scappare senza nemmeno dimostrare fermezza e orgoglio.

Non è questo il Milan che ricordo, e non è questo il Milan che voglio.