Emergono nuove notizie sulla possibile vendita di Brozovic direzione Bayern Monaco ed Eriksen che pare sia stato proposto in Premier.

Brozovic ad oggi è il perno del gioco dell’Inter, acquistato nel 2015 dalla Dinamo Zagabria per una cifra irrisoria per il valore attuale del giocatore, se gira lui tutta la squadra ne beneficia. Dopo un inizio con un ruolo non ben definito con Mancini e con prestazioni altalenanti, è nella seconda parte del campionato 2017-2018 con Spalletti che lo prova play nel 2 a centrocampo nel suo 4-2-3-1, confermato nello stesso ruolo nel 3-5-2 Contiano. E’ con questa mossa che Marcelo trova la sua consacrazione, la sua instancabile dote di corsa, (ha chiuso il campionato 2019-2020 con una media superiore ai 12km a partita), abbinata alla sua facilità di calcio che diventa stabilmente il perno del gioco dell’Inter. La vena però la sua realizzativa ne risente dai 7 gol e 6 gol stagionali rispettivamente nelle prime 2 stagioni, passiamo ai 4, 3, 2 gol totali nelle ultime 3. questo è un chiaro segno dell’arretramento del croato, ma di questo ne ha beneficiato tutta la squadra, come testimoniano i 6 assist totali e una percentuale vicina all’90% di passaggi completati. Tutta la squadra si affida a lui nelle ripartenze basse, abbiamo visto spesso Brozovic prendere la palla a ridosso dell’area per poi smistarla ai 2 esterni, oppure come nella partita contro il Dortmund prendere la palla, saltare 2 uomini e quindi saltare il pressing offensivo dei tedeschi e consegnarla a Lautaro che la smisterà sul out di destra per Candreva. Però il buon Marcelo, ha un difetto che difficilmente cambierà ormai, ha un carattere non proprio docile, da ricordare la scenata in ospedale (si è scusato subito dopo), il ritiro della patente, queste son cose che ad una società non fan fare una bella figura. E qui sorge una domanda, Vidal non è tanto diverso da Brozovic dal lato bravate, le sue vanno bene?

E adesso veniamo a Eriksen, trequartista danese di 28 anni, forse il giocatore con maggiore qualità nei piedi della rosa neroazzurra. Arrivato nel gennaio 2020, con la nomea di campione, dopo le prime partite, a causa del covid ha dovuto subire un rallentamento del suo processo di integrazione nella Serie A. Alla ripresa ha giocato alla grande la partita contro il Napoli per poi lentamente sparire dai radar anche a causa del modulo di Conte che non prevede il trequartista classico. E qui sorge il punto, l’incompatibilità di Eriksen con Brozovic e con il modulo di Conte. L’allenatore ha dovuto modificare il suo credo per far entrare negli schemi il danese, passando dal 3-5-2 al 3-4-1-2 ma non potendo prescindere dal croato si è venuta a creare una conflittualità tra i 2 giocatori. Brozovic il creatore di gioco, doveva abbassarsi per prendere palla, lasciando un buco a centrocampo che a mio avviso doveva prendere Eriksen, ma quest’ultimo non molto avvezzo alla fase posizionamento e nei limiti forse anche caratteriali, non forniva quel filtro a centrocampo e marcatura tanto caro all’allenatore leccese, ecco perché viene preferito sempre Gagliardini, ed è qui che è stato deciso che Eriksen non rientrava negli 11 titolari ma usato da arma in corsa della partita. Per come la vedo se fossi l’allenatore, se la società grazie ad una occasione di mercato mi mette a disposizione Eriksen mi adatto e cerco di far quadrare la squadra perché si è visto dai tocchi che ha nei piedi che qualità ne ha da vendere. Come testimoniano le statistiche delle sue stagioni In Premier, 62 assists, 570 occasioni create e non dimentichiamo che ha anche un ottimo tiro, con una media di circa 10 gol stagionali. Però agli Spurs giocava in modulo congeniale alle sue caratteristiche, trequartista con la libertà di svariare, centrocampo muscolare a sostegno 2 attaccanti esterni che tagliavano fornendo possibilità di passaggio al danese. Alla luce di queste considerazioni per me sia Brozovic che Eriksen sono degli ottimi giocatori, ma se ormai Brozovic sembra essere il designato con ahimè Skriniar a finanziare la campagna acquisti per la nuova stagione, non possiamo privarci da Eriksen, che con un buon inserimento nella squadra da inizio stagione l’Inter può ritrovarsi in casa un ottimo creatore di gioco. Magari per far realizzare ( anche se Conte, non lo adotterà mai), si potrebbe passare a un 4-3-1-2, con Barella, Vidal, Kantè (arriverà?) a sostegno di Eriksen e delle 2 punte. Qui ci sarebbe un ottimo centrocampo muscolare e grintoso, ma allo stesso tempo con piedi che potrebbe dar modo ad Eriksen di non avere compiti difensivi ma quella libertà di giocare tra le linee. Nel 3-5-2 che diventerebbe un 3-4-1-2 qui le cose si farebbero più difficoltose perché rimarrebbero solo 2 centrocampisti che si dovrebbero sobbarcare tutto il lavoro di non possesso e di ripartenza dell’azione, e secondo me gli unici che per caratteristiche fisiche sono Barella e Vidal(che arriverà a giorni).  

Quindi se vendiamo Brozovic, se questo dovesse servire a fare arrivare Kantè’, mi può anche andare bene, ma non priviamoci anche di uno come Eriksen, perché altrimenti ci rimarrebbe solo Sensi come centrocampista con i piedi buoni, ma conoscendo la sua fragilità fisica, non possiamo affidarci totalmente a lui.