A circa un mese dall'esonero dell'aeroplanino, si fa sempre più insistente la voce secondo cui Montella potrebbe nuovamente tornare in corsa, subentrando a Berizzo alla guida del Siviglia...

Avrà sicuramente ben ponderato le proprie riflessioni, che stanno portando l'ex tecnico rossonero sul punto di accettare. Naturalmente andrà risolto il contratto che lo lega al Milan, prima di arrivare alla firma con gli spagnoli.

A prescindere dalla questione economica, che avrà comunque un suo peso, se la trattativa andrà in porto, personalmente non credo sia una saggia decisione per "l'aeroplanino", per vari motivi.

Il primo di questi si può ricondurre al fatto che sono statisticamente meno frequenti i successi di un tecnico che prende una squadra a stagione in corso. Stagione in cui, proprio perché già iniziata con preparazione, schemi e programmi di un altro allenatore, sarà difficile cambiare radicalmente rotta per dare una nuova impronta al gioco. Se questa stagione al Siviglia, con Montella, dovesse concludersi mestamente, non si capirà mai fino in fondo dove arrivino i demeriti del vecchio allenatore e dove inizino quelli del tecnico subentrato. In tal caso, oltretutto, anche in previsione di più anni di contratto in terra iberica, sarebbe facile ipotizzare un nuovo esonero a carico del tecnico campano.

Un altro motivo che indurrebbe a non concludere l'accordo al Siviglia, si lega all'esperienza non propriamente travolgente, già vissuta da Montella in quel di Genova con i colori blucerchiati. Va tenuto poi in debita considerazione, il fatto che è passato appena un mese dall'esonero in rossonero e non mi pare che le cose adesso vadano molto meglio in casa rossonera. A parte la boccata d'ossigeno in seguito alla vittoria del derby di Coppa Italia, non sarebbe improbabile un ritorno di Montella, se "Ringhio" non riuscisse a raddrizzare la barca. Ciò scaricherebbe molte responsabilità fino a ieri addossate al tecnico esonerato, che potrebbe rientrare con meno pressioni per portare avanti il suo programma e, soprattutto, denoterebbe che i problemi del Milan non provengono dall'allenatore, ma da una gestione societaria inesperta e poco organizzata.

Purtroppo, si sa, il calcio oggi con ritmi caotici sta travolgendo tutti i suoi protagonisti: dai calciatori, ai dirigenti, ai tecnici, per finire ai procuratori e, perché no, ai media. Non c'è tempo per l'assestamento, si vuole tutto e subito. Se i risultati a Natale non arrivano, siamo pronti a condannare coloro che avevamo acclamato in agosto. E chi viene bocciato, invece di fare una pausa di riflessione, come insegna il buon Carletto Ancelotti, è pronto a rimettersi in gioco e magari a commettere nuovamente gli stessi errori di pochi mesi prima.

Non c'è pausa nel CALCIO-GIOSTRA: altro giro altra corsa! Venghino Sìori, venghino....