Chi naviga, più o meno abitualmente, sul vasto mondo di internet, si sarà imbattuto in articoli, post o video riguardanti il fenomeno dell'immigrazione. Personaggi a volte molto influenti, si fanno la guerra a colpi di tastiera, perché tutti vogliono dire la loro. C'è chi fomenta l'idea del "prima gli italiani", e chi invece pensa che il mondo, i paesi, le città e le nazioni non dovrebbero avere barriere. Ma le vere guerre sono tra i "normali" internauti, che sotto ai vari post prendono parte a discussioni che spesso sfociano nel più becero e deprimente insulto. La maggior parte dei commenti scritti dagli "esponenti" del "prima gli italiani", inizia col più classico dei "non sono razzista ma...". In un mondo come quello di internet, ovviamente, questo tormentone è anche oggetto di ironia, il che rende, se vogliamo, anche più leggero un argomento che altrimenti può diventare pesante. Ma perché questa premessa? Semplicemente perché l'arrivo della proprietà cinese in Italia, sembra quasi fosse una sorta di "invasione aliena". Fin dall'inizio, attorno a questi signori, si è creato quello che si può percepire come un plotone di esecuzione. Perché? Onestamente, a questa domanda non so dare una risposta, può essere una semplice coincidenza il fatto che abbiano deciso di investire nella società che ha meno amici tra i media. Sta di fatto, che lo scetticismo, che ora sarebbe più che giustificato, c'è sempre stato, fin da quando fu ufficializzato il passaggio di proprietà. Critiche di ogni genere, dall'organigramma, alle operazioni di mercato, alla scelta dell'allenatore. Frank de Boer ha messo piede in Italia per provare a lavorare, ma dal secondo giorno, è cominciato il famoso plotone d'esecuzione. Immaginatela così: lui in piedi al centro di una sala, ed i suoi esecutori, con tanto di cartellino fiero con nome e testata giornalistica, che si mettono in fila, smaniosi di sparare il proprio colpo. Perdonatemi la "visione" un tantino estrema, ma quello che ho visto fin dall'inizio è questo. E non è la visione di un complottista, pensate che io ero uno dei pochi interisti a pensare che quello che poi sfociò in Calciopoli, non fosse altro che semplice sudditanza psicologica. Questo non esula la società e, soprattutto, i giocatori da colpe che hanno, e che sono molte di più di de Boer. Ho visto un uomo, un professionista lasciato da solo a prendersi vagonate, ripeto, VAGONATE di critiche, insulti, prese in giro di bassissimo livello, perfino quando questo signore provava, dopo neanche un mese, a parlare italiano. Non era da apprezzare l'impegno, ed il profondo rispetto che quest'Uomo (sì, Uomo con la U) mostrava per il paese che lo stava ospitando, no, l'allenatore dell'inter andava preso di mira, colpito, dissanguato, ed infine deriso. Una vergogna, un'umiliazione. Badate bene, non per lui, perché quando uno che si definisce un giornalista, un opinionista o un direttore, scende così in basso toccando livelli di maleducazione estremi, non fa altro che umiliare sé stesso e la categoria a cui appartiene. Alla fine, ovviamente, Frank paga per tutti: per il clima insulso creato ad arte dai media fin da giugno, per una società che vive un'assurda guerra interna (vero Massimo?), per dei giocatori che sono il gruppo di indegni più insulso e senza dignità che abbia mai visto indossare la maglia dell'inter. E non è finita qua, perché dal giorno dell'esonero, tutti i media, senza la minima vergogna, mostrano la più incredibile e vergognosa mancanza di rispetto che si sia mai vista. Articoli inutili messi online solo per, scusate il termine, "perculare" l'inter, e neanche tanto velatamente, anzi. In un modo spudorato, offensivo, MALEDUCATO, tutti si sentono in diritto di trattare questi signori come se fossero persone che non hanno mai cucinato e si trovano a dover preparare un piatto a Gordon Ramsey. Compagnie aeree e siti che, senza la minima vergogna, fanno qualcosa di un livello che rasenta l'idiozia e che poi, ovviamente, viene pompata mediaticamente a "manetta" da i soliti grandi e potenti "amanti della notizia". Mancini qualche amico in questo "mondo" lo aveva, ed infatti le critiche a lui rivolte sono state pochissime, sebbene soprattutto per i suoi atteggiamenti e le sue dichiarazioni ne meritasse, eccome. Ma tutto ciò che sta avvenendo attualmente, questo essere "avvoltoi" pronti a scagliarsi a tutta forza contro una carcassa inerme, perché non è successo gli scorsi anni con il Milan? Il Milan ha fatto di peggio o quasi: guerre interne, allenatori pubblicamente delegittimati da presidente ed AD, giocatori che si dividevano in fazioni, persone con zero esperienza messe a guidare una delle più grandi società del mondo (vero? No, perché Frank non aveva esperienza e lo avevano "seccato" fin dall'inizio, mentre i vari Seedorf, Inzaghi e Brocchi erano i salvatori del milanismo) e chi più ne ha più ne metta. Io però non ho mai visto una mancanza di rispetto (meno male..) e ingiurie gratutite che vedo oggi contro l'inter. E preciso che mi sarei indignato se fosse successo anche al Milan, perché io sono un tifoso, ma prima di tutto un amante dello sport, e sono perfino un illuso che crede ancora in valori che nel calcio, soprattutto nel nostro bel paese, ci sono sempre meno. Si parla di closing da un anno, non si conosce ancora chi o cosa comprerà il Milan, eppure non vedo quello che vedevo quando Suning ha deciso di investire nell'inter. Magari è una coincidenza, ripeto, che ci sia l'inter di mezzo, e che gli "altri cinesi" stiano andando da sua altezza Silvio, ma intanto, nel dubbio, portiamoci avanti: "non ce l'ho coi cinesi ma...". N.B. la parte finale non è una critica al Milan, né pretendo che il Milan ricevesse lo stesso trattamento mediatico, tutt'altro. Il rispetto prima di tutto, per tutto e tutti, indipendentemente dai colori.