Appena è arrivata l'ufficialità, a Fiorenzo si è sciolta la lingua. Il terzino in forza al Milan prima ha usato le solite frasi di circostanza che manco più riscaldano i cuori, poi ha parlato di rispetto per la Roma.
Fiorenzo ha dichiarato che ha scelto la strada del silenzio per rispetto della Roma, perché non continuare su questa strada? Delle sue giustificazioni o di quello che ha da dire, credo importi a nessuno. Certo, un giocatore può scegliere di andare a giocare per un'altra squadra, ma almeno deve avere la decenza di dire la verità. Fiorenzo, quando era ancora alla Roma, ha sempre parlato di senso di appartenenza, ma forse il suo senso di appartenenza era per l'ingaggio. Chi mai, tifoso giallorosso, potrà mai dimenticare quando il caro ragazzo obbligò la dirigenza giallorossa ad aumentargli notevolmente il suo contratto o avrebbe scelto un'altra squadra? Lì, in quel preciso istante, magari le tasche di Fiorenzo si riempivano di soldi, ma si svuotava di stima da parte dei tifosi giallorossi, e non solo i tifosi. Fiorenzo alla Roma ricopriva un ruolo importante, indossava la fascia da capitano e alla Roma chi indossa quella fascia deve avere la Roma nel sangue. Totti, De Rossi hanno avuto tante, tantissime opportunità di arricchirsi, bastava solo accettare le avance di tante squadre, squadre che, oltre un lauto pagamento, offrivano la possibilità di vincere la Champions. Sicuramente Totti e De Rossi percepivano dalla Roma un bel po' di soldi, ma quello che loro davano alla Roma, Florenzi per poterlo fare dovrebbe vivere altre dieci vite.
Detto questo, voglio comunque fare i complimenti a Florenzi per aver vinto lo scudetto, anche se quel grido di gioia rimarrà sempre strozzato in gola, perché un conto è vincere con il Milan, la Juve e l'Inter, mentre tutt'altra storia è farlo con la Roma.
Per chiarimenti, caro Florenzi, chiedere a Mourinho, uno che di vittorie prestigiose ne ha fatte tante, ma come lui stesso ha ammesso, quella che gli rimarrà di più nel cuore, per ora, sarà la Conference League!