Si stanno sempre più intensificando alcuni comportamenti  deprecabili da parte dei tifosi di calcio, che stanno inquinando questo sport, senza che vi sia un'adeguata risposta da parte del mondo del calcio e delle sue autorità in particolare.

Ci sono stati gli insulti razzisti della tifoseria del Cagliari nei confronti di Kean durante Cagliari-Juventus e, dopo le rimostranze in campo da parte di Kean e, soprattutto,  Matuidi. Abbiamo assistito alle parole giustificatrici di Bonuccci, poi solo tardivamente ritrattate, e al patetico tentativo del Presidente del Cagliari Giulini di giustificare il tutto come una reazione dei tifosi ai comportamenti in campo di Kean; reazione che veniva definita "tutto sommato accettabile": inaudito!!! Tutto questo senza che le autorità calcistiche prendessero né provvedimenti esemplari né una posizione chiara e forte di condanna dell'accaduto.

Prima di Milan-Lazio di Coppa Italia, un gruppo di supporters laziali ha esposto in Piazza Loreto un grande striscione inneggiante a Benito Mussolini. Questo modo di inneggiare al fascismo non è il primo per la tifoseria laziale (non la sola, purtroppo) e probabilmente fa pendant con le immagini di Anna Frank con la maglia romanista, ritrovate qualche anno fa allo stadio olimpico. Anche in questi casi nessun provvedimento da parte delle autorità calcistiche!!

Durante la stessa partita di Coppa Italia, vi sono stati deprecabili comportamenti razzisti dei tifosi nei confronti di Bakayoko, senza che fosse adottato alcun provvedimento. La gara è proseguita come se niente fosse; ma non era stato detto che le partite sarebbero state interrotte in caso di episodi di razzismo? Quando scatta tale provvedimento?

Il calcio italiano dovrebbe fare proprio il motto dell'Uefa "Respect, no racism" e, soprattutto, adottare comportamenti di massima intransigenza per chi non rispetta tali regole.

Il mondo del calcio non può e non deve accettare al suo interno episodi di fascismo e di razzismo. Tutti devono attivarsi affinchè questi rimangano fuori dal calcio (e magari anche fuori dalla società civile).
A fronte dell'assordante silenzio delle massime autorità calcistiche, almeno facciano sentire la propria voce, e non solo, le associazioni dei calciatori e degli allenatori.

Fascismo e razzismo possono portare solo alla rovina del gioco del calcio; lo sport non può esistere senza rispetto.