"Per me il Milan è sempre stato un grandissimo club, il più titolato della storia del calcio. I giocatori olandesi qui hanno sempre avuto un grande impatto. Spero di essere utile alla squadra e darò sempre il 100% per la squadra. Ci metterò sempre tutto il cuore". 
Dichiarazione di Nigel De Jong al suo arrivo al Milan.

Prezioso, insostituibile, raro, instancabile e guerriero. Con queste parole si può descrivere in maniera sintetica cosa ha rappresentato Nigel De Jong per il mondo del calcio e per il mondo Milan. Sono quei calciatori che sono facili da amare, che si fanno amare perchè danno tutto in campo, perchè non mollano mai, perchè non si risparmiano, perchè hanno carattere da vendere e perchè non si arrendono mai. Sono duri a morireNigel De Jong ha lasciato il segno nel Milan ed è molto amato da noi supporter rossoneri. Adriano Galliani, all'epoca amministratore delegato del Milan, dopo aver acquistato De Jong dal Manchester City per 3,5 mln di euro il  31 agosto del 2012, a tal proposito, sul centrocampista olandese ha dichiarato: "Secondo noi è uno dei migliori d'Europa. E' un buonissimo giocatore, basta vedere cosa ha fatto con la sua nazionale. Ancora una volta i tifosi del Milan devono ringraziare Silvio Berlusconi"

Nigel De Jong nel Milan è stato un playmaker davanti alla difesa. Centrocampista di contenimento, guerriero del centrocampo, mediano ma anche centrocampista-mezz'ala di destra, dotato di corsa, grinta, determinazione, era anche valido tecnicamente. Eccelleva in fase di interdizione. Il suo piede preferito è stato il destro. Alto 1,74 per 72 kg, tozzo e possente, molto competitivo in fase di interdizione e duro negli interventi, ha giocato nel Milan nel periodo che va dalla stagione 2012/2013 fino a gennaio del 2016. Un calciatore con la sua forza e la sua competitività non avrebbe sfigurato in nessun Milan. Giocatori come De Jong, generosi, grintosi e di fatica, fanno sempre comodo e portano sempre un miglioramento nelle squadre in cui giocano. Hanno una determinazione e una professionalità tale che possono fare da stimolo ai compagni di squadra, che sono così spronati a dare sempre il massimo. Nigel De Jong ha una leadership innata.

Nato ad Amsterdam il 30 novembre del 1984, Nigel De Jong complessivamente nel Milan tra campionato, coppa Italia e Champions League ha giocato 96 volte andando a segno 7 volte, tra cui un gol decisivo  di testa contro l'Inter in Serie A il  4 maggio del 2014, che ha permesso ai rossoneri di vincere uno a zero contro i nerazzurri. Numero 34 sulle spalle, infaticabile, non ha vinto trofei con il Milan, ma ha lasciato un ottimo ricordo a noi supporter rossoneri e si è fatto amare per l'impegno e la dedizione che sempre metteva in campo, in ogni partita e su ogni pallone. E questo può essere considerato un trofeo. Era un uomo ovunque, era dinamico, un mastino del centrocampo.

In un periodo della sua carriera è stato molto irruento, in particolare nel 2010. Con l'Olanda durante una amichevole tra gli orange e gli Stati Uniti ha fratturato il perone del centrocampista avversario Stuart Holden con un tackle scivolato. Durante il mondiale sudafricano nella sfida tra Olanda e Spagna, nella finale di quel mondiale del 2010 ha colpito il centrocampista spagnolo Xabi Alonso con una tacchettata al petto molto pericolosa. Mentre quando giocava in Inghilterra nel Manchester City durante un incontro tra il City e il Newcastle con un fallo ha procurato la frattura di tibia e perone al centrocampista offensivo francese Ben Arfa che militava nel Newcastle. Ad Amburgo gli diedero il soprannome "der Rasenmaher", in italiano "il tosaerba". Tuttavia, nonostante questi episodi, è sempre stato considerato il prototipo del mediano duro ma leale. Era più lupo che pecora e in campo cacciava gli avversari più che farsi dare la caccia, ma considerando il grande temperamento che aveva, è stato tutto sommato un giocatore duro ma corretto.
È rimasto legato al Milan anche dopo il suo addio al calcio avvenuto il primo agosto 2022 continuando a sostenere i colori rossoneri come un vero e proprio tifoso.

Die Hard De Jong: il guerriero del centrocampo.

ALCUNI CENNI SULLA CARRIERA DI DE JONG Cresciuto nelle giovanili dell'Ajax, ha iniziato la sua carriera nei professionisti nella stagione 2002/2003 proprio con la prima squadra dell'Ajax e fino al 2020 ha giocato e militato sempre nelle massime serie. Dopo l'Ajax ha militato nell'Amburgo, in Germania, nel Manchester City, in Inghilterra, nel Milan, in Italia, nei Los Angeles Galaxy, negli Stati Uniti d'America, nel Galatasaray in Turchia, nel Magonza in Germania, nell'Al-Ahly Doha in Qatar, e nell'Al- Shahaniya, sempre in Qatar. E' stato nazionale olandese, nell'Under 16 orange, nell'Under 19, nell'Under 21 e nella nazionale maggiore. Nella sua carriera ha vinto 1 Campionato olandese e una supercoppa olandese con l'Ajax, 1 Coppa Intertoto con l'Amburgo, 1 Coppa d'Inghilterra, 1 Campionato inglese e 1 Community Shield con il Manchester City.

Con il Milan ha giocato dal 2012-2013 fino al gennaio del 2016 e in Serie A ha accumulato 79 presenze con 6 gol all'attivo, 3 presenze e 1 rete in Coppa Italia, 14 presenze in Champions senza andare a segno pconer un totale di 96 match disputati con la maglia del diavolo rossonero con 7 gol segnati complessivamente. In tutta la sua carriera tra campionati e coppe varie ha accumulato 584 presenze con 33 reti segnate. Con l'Olanda, la nazionale maggiore ha giocato 81 partite con 1 gol all'attivo.

"Per proteggere la pecora devi cacciare il lupo. E ci vuole un lupo per cacciare un lupo, è chiaro?".
Alonzo Harris, personaggio interpretato da Denzel Washington nel film "Training Day" con il quale vinse il premio Oscar come migliore attore protagonista.