Sembrava assurdo, eppure è arrivata l'ufficialità: il PSG ha versato i 222 milioni della clausola rescissoria e Neymar Jr è un nuovo giocatore del club parigino. Sono state spese fin troppe parole riguardo l'eccezionalità di questo acquisto sotto ogni aspetto (prezzo di cartellino, ingaggio del giocatore e clamore della trasferta alla luce della grandezza delle due società coinvolte) ed è stato più volte definito come "l'affare del secolo". Eppure non è la prima volta che succede una cosa del genere, basta ricordare quanto accaduto l'anno scorso col trasferimento di Paul Pogba dalla Juve al Manchester United: cifre assurde, ingaggio faraonico. Noi stessi sappiamo benissimo che questo acquisto del secolo, che sembra assurdo al solo pensiero, è ben presto destinato ad essere messo in secondo piano da un altro ancora più oneroso, e quello a sua volta, proprio come ha fatto lo stesso trasferimento di Neymar, il quale, una sola stagione dopo, ha già doppiato le cifre dell'affare Pogba, che sembravano tanto alte da non essere ritenute nuovamente raggiungibili a breve.

Che ci piaccia o no, questo è il destino del calciomercato nei prossimi anni, e non dovremo stupirci di vedere certe cifre già assurde accrescersi ancor più a dismisura. Ciò è inevitabilmente dovuto al fatto che il calcio, essendo nella sua semplicità uno degli sport che più appassiona, come noi tutti ben sappiamo, è un prodotto che si vende a milioni, se non a miliardi, di clienti, e ha un mercato che è in continua espansione, con sempre più culture e persone che scoprono questo fantastico sport e ci si appassionano. Per questo inesorabilmente circolano nel mercato calcistico grandi quantità di denaro, provenienti sia direttamente dai tifosi, sia dagli sponsor, che fanno a gara per acquistare tutta questa visibilità; e a loro volta le squadre investono tanti soldi per accrescere ulteriormente la propria notorietà, e quindi il numero di tifosi e l'appetibilità agli sponsor. E per ottenere questo investono sicuramente sulle strutture e sul merchandising, ma soprattutto sui giocatori forti, perchè sono quelli, prima di tutto il resto, che permettono di vincere e quindi aumentare la propria fama pubblica. In certi casi i giocatori stessi diventano dei veri e propri prodotti di per sè, che grazie alla stima del pubblico e dei tifosi di cui godono, sono dei veri e propri fenomeni del merchandising, e solo col loro nome portano grandi guadagni alla squadra dal punto di vista della visibilità, che si tramuta poi in denaro. In questo modo si spiegano le assurdità degli acquisti di Neymar quest'anno, Pogba l'anno scorso, Bale prima ancora, che sono in realtà affari di mercato molto ben studiati, che comportano un grosso investimento ma anche tanti guadagni di conseguenza.

Un altro necessario risultato di questo circolare di grandi quantità di denaro, e della grande rischiesta di giocatori, è che questi ultimi sono spinti sempre di più a richiedere ingaggi faraonici, e le squadre ad offrirli loro per attirarli, avendo come esito degli stipendi assurdi e totalmente sproporzionati per il tipo di lavoro che i calciatori svolgono. Tuttavia è opportuno considerare che, se effettivamente vi è una così grande quanto inevitabile ricchezza nel calcio, è anche giusto che i primi a beneficiarne siano gli stessi sportivi, senza i quali tutto lo spettacolo del calcio non sarebbe possibile.