Al fischio finale si ha la sensazione di aver perso una grande occasione per uscire immediatamente dal tunnel.
La prestazione sufficiente ed armoniosa, è mancata di pathos e razionalità.
Spalletti si affida al suo solito schema, come se non sappia più dare una scossa alla squadra: riammette l'ingrato Perisic (prestazione come al solito  impalpabile) e il deludente Nainggolan (altra prestazione invisibile).

Logico che alla prima grandissima occasione (errato retropassaggio della difesa bolognese), il capitano ed alfiere fallisca clamorosamente l'opportunità incanalando la serata verso il triste epilogo.
Chiedersi cosa sarebbe successo in caso di rete, non ha senso perché una squadra quadrata avrebbe vinto ieri sera. Il Bologna, messo molto bene in campo, non era insuperabile nemmeno da una squadra in crisi come quella nerazzurra. Se avessi giocato contro il Parma (aihmé speriamo non sia così) avremmo perso con un risultato molto più umiliante.
I tentativi finali, con l'inserimento disperato di Ranocchia, hanno dell'assurdo per una squadra che avrebbe dovuto dare fastidio all'armata bianconera: hai il miglior crossatore della Premier League e ci rinunci quando ti servirebbe? Hai un Dalbert finalmente positivo e preciso in fase offensiva, hai un Soares che ha mostrato le sue qualità e metti Vecino ala?
Le occasioni migliori le abbiamo avute con Vecino, Ranocchia, Icardi e Lautaro Martinez, quindi andava tolto Perisic (appena sufficiente).
Apriamo il capitolo Lautaro Martinez, forse a gennaio andava prestato al Chievo o a qualche altra squadra, puntando su Pinamonti (riserva all'occorrenza).

Ora non ci resta che resistere e non fare come nel film BLU PROFONDO, dove le biologhe (la nostra squadra) vengono sbranate dagli squali...
Spalletti va messo spalle al muro, è facile abbandonare (esonero) la barca quando affonda o vederla affondare da un gommone (chiudere la stagione nella mediocrità).