Probabilmente il fondo Elliott aveva bisogno che l’AD Gazidis prendesse pieni poteri e consapevolezza delle dinamiche del calcio in Italia, così diverso dalla Premier, per decidere di affondare i primi colpi. E non solo di mercato, i 70 milioni spesi probabilmente per un futuro fuoriclasse nel ruolo di centravanti, un grande funambolo brasiliano e, a quanto pare Carrasco last minute, sono inequivocabili. Ma anche le prime nette dichiarazioni per voce di Leonardo, la liquidazione senza sconti di Higuain: sono segnali di una società che comincia a lanciare messaggi precisi.
E i segnali non vanno che in una direzione, finalizzata ad una futura cessione societaria, certo, ma sono precisi: questo è il Milan ladies & gentleman, la pacchia è finita, i bidoni pure e non consentiamo a nessuno di metterci i piedi in testa come spesso è stato consentito in questi anni bui.
Ti chiami Messi e non ti piace il progetto Milan? Puoi accomodarti! A noi servono ragazzi seri, che hanno fame, potenti e giovani, esaltati dall’urlo estasiato di San Siro come avvenuto ieri col fenomenale Piatek, sotto le righe!
I CR7 li lasciamo a chi non ha che la carta di un investimento fuori mercato per non perdere l’ottava finale di Champions, sempre che ci arrivi: noi siamo quelli che 7 ne hanno vinte, tutto un altro pianeta.
Certo questo processo di resurrezione porterà il club a valere 1 miliardo, con uno stadio nuovo di zecca ed i Singer ci lasceranno in altre mani.

Ma la ruota è girata, lo sento! Non può sempre piovere...