Siamo al 96' di Milan - Sassuolo, Bonaventura raccoglie una palla spiovente al limite dell'area e scaglia un destro perfetto verso l'angolino alla sinistra di Consigli...questione di centimetri e staremmo parlando di un altro Milan.

Per quanto banale possa sembrare l'introduzione, la mia analisi vuole soffermarsi sull'abitudine - sempre più frequente - a dare giudizi categorici a squadre e stagioni, senza valutare quello che nel calcio conta di più... i centimetri.

Immaginiamo che il destro di Bonaventura invece di essere sfiorato da un fenomenale Consigli avesse finito la sua corsa in rete, ora esalteremmo le intuizioni di Gattuso, la tenacia del Milan e chi più ne ha più ne metta. Così come abbiamo fatto dopo Genova, quando il colpo di testa di Andrè Silva è stato solo sfiorato da Perin invece di essere deviato in corner.

Io credo che il giudizio su una squadra debba essere necessariamente dato al netto dei centimentri, al netto degli episodi e con una visione che non si limiti al solo risultato di una partita. Così come era evidente che il Milan stesse faticando nelle ultime giornate, ma che grazie ai centimetri dalla sua, riuscisse a portare a casa il bottino pieno, è altrettanto evidente che una partita come quella di ieri contro al Sassuolo non debba buttare nello sconforto la banda di Gattuso e portare alla luce problemi che non ci sarebbero stati 10 centimetri più in là.

La lista è lunga e potrebbe essere applicata a qualsiasi squadra del mondo che, nel bene e nel male, subisce giudizi figli di quei dettagli che, nello sport, determinano sì i risultati, ma non la bontà o il fallimento di un progetto e di una stagione.