Ieri pomeriggio. Sorteggio del calendario di Serie A, stagione 2019/2020. Ho immaginato il tifoso accanito davanti alla Tv, guardarsi la diretta con attenzione, aspettandosi ben altro che il mantra di giornata "Ci va bene incontrare chiunque alla prima o alla seconda giornata. Tanto, prima o poi, dobbiamo incontrarle tutte".

Sono tutti lì, presidenti o dirigenti. I protagonisti del calcio-mercato. Quelli che, vuoi o non vuoi, hanno in mano le sorti della tua squadra del cuore e delle tue notti insonni aspettando il top player. E mentre il cervellone tira fuori dal suo cilindro telematico, la prima, la seconda e via via tutte le giornate dei tuoi futuri weekend, tu sei sempre lì a guardare soprattutto in prima fila quelli che hanno in mano il potere di farci sognare oppure imbestialire, tipo Sarri o Conte, quando s'incavolano e gli parte la brocca!

Marotta ha guardato Nedved? No i due si stanno evitando. Aspetta. Nedved si è girato verso di lui. No. Ho visto male. Stava soltanto sorridendo a Lotito. Scaroni ha parlato con qualcuno? No. Il più attivo è Cellino che siede accanto a Giulini. E' per caso squillato qualche telefonino? Magari esce lo scoop. No. Lascia stare. Hanno tutti le mani in tasca ma ciascuno ha messo il silenzioso al suo cellulare.

Novità su Lukaku? Ho capito. La Juve gioca a Parma la prima e contro il Napoli la seconda. Ma di Dybala? Si sa qualcosa? Si. Ok. Mi sono segnato le soste per le partite della nazionale. Ma s'è capito se è vera la storia  di Cavani? D'accordo con la Roma ci vedremo soltanto all'ultima giornata. Eccolo. Attenzione. Finalmente si muove qualcosa. Il conduttore manda la giornalista fra il pubblico dirigenziale a raccogliere qualche impressione. Dai, che con la scusa riusciremo a sapere se almeno Dzeko l'Inter se lo riesce a comprare.

E continuando come un segugio a fissare sguardi, occhiate ed espressioni, alzi le antenne dei radar e cerchi pure di captare qualche onda interpretando le criptiche parole che ai dirigenti toccherà comunque pronunciare. 

Marotta, manco a dirlo, sgonfia la grana Icardi trattandola come una situazione frequente ed usuale (ad averne tutti i giorni di situazioni così si rizzerebbero i capelli persino a chi non ne ha) e poi parla di un'offerta congrua per Lukaku, mettendo le mani avanti su un possibile fallimento della trattativa con la solita questione del FPF (per questo, mica per altro). Scaroni del Milan manifesta soddisfazione per l'operato di Boban e Maldini (vaglielo a dire a tutti i milanisti che non capiscono ancora il senso della cessione del giovane Cutrone). Il dirigente romanista si dice contento di Fonseca (quando in realtà vogliamo sapere se Higuain lo prendono davvero). Joe Barone parla dell'entusiasmo che c'è a Firenze per Commisso (ma Chiesa, alla fine, ce lo date oppure no?!). Cellino si commuove al pensiero che il suo Brescia dovrà scontrarsi alla prima di campionato con il "suo fu" Cagliari. (Grazie presidente! Finalmente un pò di sentimento!) E Lotito, parla senza dire niente, come fa abilmente, tutte le volte che c'è da dire qualcosa. E mentre i giornalisti intervistano anche i dirigenti delle piccole, dandogli una pacca sulla spalla, come a dire "Si, non buttatevi giù! Ci siete pure voi!" noi siamo lì ad aspettare che la giornalista torni su Nedved. Perché in fondo è da lui che vogliamo riuscire a sapere qualcosa. A parte la soddisfazione di giocare la prima a Parma dove tutti ci vogliono bene! (Ma chi glielo ha detto?!)

Pavel Nedved.

Oggi, quando parla, non corre più sulla fascia come quando giocava a pallone e, partendo da dietro, te lo ritrovavi ai bordi dell'area avversaria in meno di un nano secondo. Oggi Nedved ha palesemente rallentato nelle sue mitiche scorribande del tempo che fu. Misurato e composto, come il suo nuovo ruolo gli impone, dice e non dice, ma di sicuro lascia intendere.

Su Lukaku? "Paratici ne sa più di me!" della serie: "non posso dire". Ma qualcosa da dire ci sarebbe. Su Dybala? "Abbiamo molte richieste, le ascoltiamo!" della serie: "dico". L'argentino della Juve è realmente sul mercato.

Senza ammissioni esplicite, ma senza nemmeno altrettanto esplicite negazioni, il dirigente juventino ha velatamente ammesso che in tutto quello che stiamo leggendo in questi giorni qualcosa di concreto pare esserci davvero. Lo scambio Lukaku-Dybala si può fare veramente.

In sostanza, se per avere Dybala, ci danno Lukaku più soldi. Parliamone pure. Noi non ci tiriamo certo indietro. E mentre Paratici  continua a sorvolare l'Inghilterra perché si ha la sensazione che i migliori affari in questa finestra si faranno oltre Manica, Nedved glissa. Ma manco più di tanto. Perfettamente padrone di quello che è diventato il suo nuovo mestiere.

La diretta finisce. Non s'è visto se alla fine Marotta e Nedved si siano salutati. Se il cellulare di Lotito sia per caso squillato. O se Ferrero abbia parlato con Scaroni, magari al Milan arriva qualcun altro proveniente dalla Sampdoria.

Ma Nedved, "ipse dixit" Lukaku-Dybala si può fare. E a questo punto poco importa quando ci sarà l'andata tra Inter e Juventus. Tanto, una ad una, prima o poi, le dobbiamo tutte incontrare.