Vi racconto di una squadra con grandi aspettative, qualche campione che rende un terzo, molti giocatori incredibilmente sopravvalutati ed un allenatore che non sa nemmeno da che parte e' girato: il Milan, anzi no, la Nazionale italiana.
O meglio entrambe. Da frustratissimo tifoso del Diavolo, ieri contro la Svezia ho visto sorprendenti quanto deprimenti similitudini tra le due squadre.
Innanzitutto nel gioco: la squadra di Ventura e' fatta di una quantita' industriale di passaggi lenti, in orizzontale, che non portano da nessuna parte. Arrivati sulla trequarti (con fatiche degne di Ercole), nessuno sa cosa fare: i centrocampisti balbettano con la palla al piede prima di farsela fregare con regolarita' certosina, non c'e' l'ombra di un incrocio o di una sovrapposizione in attacco (mi domando se ai tempi di Ventura, e di Montella, esistevano nel gioco del calcio).
Un poverume tecnico o, peggio, degli esperimenti imbarazzanti campati totalmente in aria accomunano i due tecnici che, sembra, non abbiano capito che hanno in mano la Nazionale Italiana ed il Milan.

Poi nei giocatori fuori ruolo e negli schemi; due squadre cosi' ai minimi storici, con due tecnici inutili che non trasmettono mezza idea di calcio, farebbero bene a partire dai fondamentali: un sano 4-4-2. Altro che 4-2-4 e 3-5-2 del Milan! E' come desiderare di guidare una F1 sapendo di essere Fantozzi.

Passiamo ai clamorosi sopravvalutati (i citati mi scuseranno), in ordine sparso: Verratti e' un giocatore meno forte di Montolivo, il che e' tutto dire, eppure c'e' chi lo paga e gli garantisce ingaggi stellari! Beato lui. Parolo e Locatelli si somigliano nella loro inutilita' totale 9 partite su 10. Belotti e Immobile si capisce perche' giocano nel Toro e nella Lazio e non nell'Atletico Madrid, almeno quanto, sigh, si capisce perche' Kalinic e' il centravanti del Milan e non del Barcellona.

Non ho idea e poco mi interessa se la Nazionale tirera' fuori la partita della vita lunedi', rimane scarsa almeno fino a quando non verranno schierati i Jorginho, il Faraone, sempre Insigne.

Di sicuro con la formazione voluta da Montella, e con lo stesso in panchina, rassegnamoci a singhiozzare fino a giugno, a distanze siderali dal quarto posto.