Ormai siamo a ridosso dal secondo impegno in National League della nostra Nazionale, che dopo il mezzo passo falso con la Polonia, suona già quasi come un’ultima spiaggia, non tanto per la situazione in classifica( comunque da non sottovalutare, visti i mini gironi),ma soprattutto per il disfattismo che ormai dilaga in maniera anche preoccupante, dopo la mancata partecipazione ai mondiali di Russia.

Negli ultimi mesi ormai con la Nazionale si è creata una nevrosi, un’ansia da prestazione che ha tolto ogni forma di lucidità nei giudizi ai tifosi, ma anche agli addetti ai lavori. Partiamo da una premessa, i problemi ci sono e si vedono, la qualità dell’attuale rosa, se ci voltiamo a guardare le squadre azzurre del passato, è sicuramente modesta(forse la più modesta della nostra storia), ma, nel contempo, non penso neanche sia una situazione così drammatica. Il nodo centrale è sempre il nostro centrocampo, dove l’ultimo schierato con la polonia, denuncia tutti i nostri limiti, dove troviamo 3 centrali( Gagliardini, Pellegrini, Jorginho) incapaci di fare filtro, di impostare, di inserirsi, a riprova di ciò anche il fatto che, Jorginho a parte, Gagliardini e Pellegrini non sono neanche titolari nei loro club, avendo disputato fin qui solo qualche spezzone. In quest’ottica, capisco la convocazione (tanto criticata) di Zaniolo, forse l’idea è quella di cercare di pescare il jolly con queste nuove proposte. In questo senso, mi aspetto molto nel futuro prossimo da Mandragora.

Ma come siamo arrivati a questo punto? Da cosa nascono i nostri problemi?

Da qualche tempo, si prova a fornire delle spiegazioni per questo declino del nostro calcio, ma questo male oscuro che ci affligge è difficile da individuare e debellare. Per molti il problema va individuato nella presenza di troppi stranieri nel nostro campionato, e in parte è vero, ma se analizziamo gli altri campionati principali, vediamo che sono nella stessa situazione, anzi addirittura in quest’ottica, il campionato Inglese è messo peggio di noi. E li naturalizzano pure, forse bisognerebbe progredire da quel punto di vista, ma questa è un’altra storia…

Un’altra problematica è stata individuata nella scarsa competitività e scarso livello del nostro campionato. Anche qui, dobbiamo ammettere che il livello della nostra serie a sicuramente è un po’ sceso, ma a mio avviso rimane il più difficile, con buona pace dei detrattori, come testimonia anche la persa prolificità di un campionissimo come C.Ronaldo, appena sbarcato nel nostro campionato e scontratosi con una realtà più tosta rispetto alla Spagna, da dove proviene portando in dote con se la media di un gol a partita. Qua dopo tre partite aspettiamo il suo primo gol. E poi aggiungo, che sebbene in calo, la nostra serie a resta un campionato sicuramente superiore a campionati come quello Francese o Tedesco, cosa che non impedisce alle rispettive nazionali di essere competitive.

Forse più semplicemente, basterebbe solo avere un po’ di pazienza, non mettere troppa pressione su questi ragazzi e soprattutto saperli aspettare, e non star lì subito a condannare la prestazione e farli fuori al primo errore, tutto ciò porterà sempre e solo pressione e paura di sbagliare, e magari avere più fiducia sui nostri calciatori, che noi in patria siamo soliti snobbare e poi ci ritroviamo con un Barreca(23 anni)ottimo esterno basso titolare nel monaco, Pellegri(17 anni) che si sta ritagliando spazio anch’esso nel monaco, e giocatori come Berardi(24 anni) già titolare in a da 4 anni, cercato dal Barcellona.