Conta solo per statistiche che lasciano il tempo che trovano, ma poiché parte dell'ambiente napoletano vuole dare per scontato e facile quel che non lo era - e che se poi lo è diventato quasi subito è un merito- chiudere il campionato al meglio è comunque importante. Lo hanno capito bene i giocatori, i quali, pur non brillando, stanno dando il massimo di quel che ancora hanno, come si vede anche dalle esultanze spontanee che stanno avendo ai gol, inusuali per inutili partite di fine campionato come, teoricamente, era quella di domenica.

TANTE ASSENZE MA NON SONO PESATE- Nonostante non abbia obiettivi concreti, a Ferrara il Napoli ottiene la terza vittoria consecutiva e la quarta nelle ultime cinque di campionato, allontanando sempre più l'aprile nero vissuto (solo due vittorie, un pareggio e ben tre sconfitte, costate l'eliminazione in Europa League). Vince nuovamente negli ultimi minuti, confermando di stare bene fisicamente, particolare da molti messi in dubbio. Tra l'altro lo fa con varie assenze e riesce con nonchalance a far passare in secondo piano quelle di due pilastri offensivi delle ultime stagioni, Insigne e Mertens, senza i quali riesce comunque a tirare sedici volte e a produrre una pressione offensiva testimoniata anche da dodici calci d'angolo. Positiva la partita di Younes: ogni tanto egoista, altre volte lezioso, ma autore spesse volte di giocate da calciatore di puro talento. Dopo Ferrara, sale a tre gol e due assist, in appena quattrocento minuti di campionato, il suo tabellino personale in Serie A: sarà interessante vederlo l'anno prossimo, quando potrà svolgere una preparazione estiva adeguata.

SI STA PUNTELLANDO UN GIRONE DI RITORNO AFFRONTATO MALE - Il Napoli sfrutta l'attuale demotivazione della Juve - dopo essere stata protagonista per due mesi esso stesso di un'analoga deconcentrazione- per diminuire a tredici le lunghezze di svantaggio dalla capolista. Il distacco dalla prima, vero grande neo di questo campionato, si fa così più accettabile. Il 2-1 di Ferrara, undicesima vittoria in trasferta del campionato, puntella il girone di ritorno del Napoli, nel quale resta comunque solo quarto, con 32 punti in 17 partite. Allan e Mario Rui centrano entrambi il loro primo gol stagionale (sono rispettivamente, il nono e il terzo con la maglia del Napoli) e portano a 68 complessive le reti della squadra di Ancelotti. Sono appena uno in meno dei gol della Juve, mentre sono cinque le reti di distacco dal primo attacco del campionato, quello dell'Atalanta. Anche contro la Spal è stato preso un palo, questa volta da parte di Milik, portando il computo complessivo dei legni centrati a 26: con un pizzico di fortuna in più, il Napoli potrebbe avere il miglior attacco del campionato, altro particolare che testimonia la sottovalutata capacità di questa squadra di andare al tiro. A tal proposito, si fa sempre più lungo il digiuno di Milik: nelle ultime nove partite un solo gol per lui. Dopo quasi due anni di inattività forzata, la sua resta un'ottima stagione, ma probabilmente il Napoli deve trovare un'altra prima punta forte almeno quanto il polacco nel prossimo mercato: non è facile, ma nemmeno impossibile.

I DUBBI PER IL MERCATO - Dall'individuare in quella zona, così come in almeno un altro paio di posizioni del campo, i nuovi Fabian Ruiz e Meret, passa il futuro vincente di questa squadra, che, nonostante cambi di modulo e allenamenti, e motivazioni condizionate dalla partenza sprint della Juve, conferma di valere almeno 80 punti. A proposito di Meret, il portiere friulano è tra i migliori nel suo ex stadio: quella contro la Spal è però la dodicesima partita, nelle ultime tredici, in cui il Napoli subisce almeno un gol: importante per chi farà mercato sarà capire se questa squadra è capace di difendere come nelle 18 partite di campionato precedenti al ritorno con la Juve, nelle quali aveva subito solo otto gol, o se abbia congenitamente i problemi manifestatisi negli ultimi due mesi.