Croce e delizia di tutti i tifosi, la sessione estiva del calciomercato è diventata un vero incubo per i supporters del Napoli. Un avvio promettente con l’ingaggio di Carlo Ancelotti ha proiettato le speranze di un “popolo” deluso dalla mancata vittoria finale nel campionato appena concluso verso una campagna acquisti foriera di un rafforzamento della rosa con l’innesto di calciatori dotati di un pedigree importante.

E’ storia nota che quella illusione è durata l’arco di pochi giorni. Il presidente De Laurentiis è stato il vero mattatore di una estate all’insegna di banalità e, in alcuni casi, di frasi poco gradite ai tifosi azzurri. Non è consuetudine che un presidente quasi sfidi, si rivolga a loro con frasi indisponenti e con un’arroganza poco rispettosa, non nuova per lui, nei confronti degli addetti ai lavori o di chi negli ultimi anni ha mostrato grande amore per l’undici azzurro. «Volete vincere? Allora dovete tifare Juventus!» o ancora «Il top player del Napoli sono io» sono state dichiarazioni mal digerite nell’ambiente, quasi un fiammifero acceso lanciato sulla benzina.

Non sono mancate le contestazioni vibranti, manifestate con striscioni apposti in tutta Napoli e neanche i cori indirizzati contro il presidente al termine degli incontri amichevoli disputati e persi clamorosamente contro Liverpool e Wolfsburg. Sconfitte che hanno generato dubbi legittime e altrettante invocazioni di acquisti di calciatori che non fossero solo le solite scommesse.

Tra tutti era invocato il ritorno del Matador Cavani. Davanti a tale richiesta il patron ha risposto picche dicendo chiaramente che «per vedere l’uruguayano in campo sarebbe necessario che lui decidesse di dimezzarsi lo stipendio». Una dichiarazione che fa intendere che il Napoli non ingaggerà mai un top player come Ronaldo perché non esiste una vera e propria strategia, né la volontà, che conduca la squadra sul gradino più alto del podio.

E’ stata questa l’estate dei casting, come di solito accade prima di girare un film. Per sostituire il partente Maggio, Giuntoli, del quale non ricordo una sua intervista, non è riuscito a individuare il terzino che fosse veramente necessario alla causa riuscendo nell’impresa di affidare le sorti della fascia destra al più economico e semi sconosciuto Malcuit.
Ancora più clamorosa la scelta del portiere. Inseguito Leno per ben due anni, il d.s. ha versato 22,5 milioni di euro più tre di bonus per Meret ai quali vanno aggiunti altri 2,5 milioni per Karnezis, titolare della nazionale greca, che nelle amichevoli di precampionato non ha mai convinto Ancelotti, costretto a sostituire l’infortunato giovanotto di belle speranze con l’ex Watford. Un acquisto concordato con l’Udinese teso a rinsaldare i buoni rapporti tra le società. Per Meret, Karnezis e l’ultimo arrivato Ospina è stata spesa un cifra pari o superiore a quella richiesta dal Bayer Leverkusen per Leno, portiere di grande affidamento e non una scommessa qualsiasi.

Il Napoli avrebbe avuto bisogno di arricchire la rosa con due calciatori di provata esperienza internazionale e dotati di quella voglia di vincere che tanto è mancata al Napoli nel passato campionato. La stessa che avrebbe evitato di smarrire l’animus pugnandi nello spogliatoio di Firenze e della quale Sarri ne era sprovvisto, considerando il suo unico interesse a mettere in mostra sé stesso e il suo bel gioco.

Dell’allenatore tosco-napoletano è inutile parlare. Il suo è un capitolo chiuso e i botta e risposta tra lui e De Laurentiis fanno parte del teatrino del presidente della Filmauro che potrebbe essere chiuso con una semplice domanda: «Dov’era il presidente quando Sarri schierava la squadra “a perdere” nelle coppe?». Con il suo silenzio, atteggiamento che non gli appartiene, il patron ha appoggiato le scelte dell’allenatore, facendo capire che vincere è l’ultima delle sue volontà.

Ogni vittoria richiede maggiori investimenti con conseguente aumento degli ingaggi e questo è fuori dagli schemi del Napoli. Non del Milan che in pochi giorni, grazie alla competenza di Leonardo e Maldini, ha saputo allestire una formazione che sarà in grado di inserirsi nella lotta per i primi posti. Lo stesso dicasi per l’ottima campagna acquisti dell’Inter che ha scovato in Lautaro Martinez un vero campione capace di affermarsi anche in Italia. L’argentino del Racing sicuramente formerà con Icardi la futura coppia d’attacco della nazionale argentina. E La Juventus, vincitrice degli ultimi sei scudetti, ha deciso di puntare con decisione alla vittoria in Champions Leaguecon il clamoroso ingaggio di Cristiano Ronaldo e puntellando la difesa con il “figliol prodigo Bonucci.

Il Napoli ha deciso, come al solito, di puntare su giocatori di squadre di medio-bassa classifica, possibili colpi per nuove e ulteriori plusvalenze. L’unica speranza sarà l’abile mano di un allenatore, lui davvero vincente, che cercherà di plasmare una formazione che quest’anno non può essere considerata l’anti-Juventus. Il calciomercato si è concluso e le parole dovranno essere seguite dai fatti. Il Napoli nelle tre trasferte internazionali, che negli intenti della società sarebbero dovute servire a meglio comprendere la qualità dell’intera rosa, ha mostrato una debolezza strutturale che non induce all’ottimismo.

Hamsik al posto di Jorginho è l’uomo sbagliato non avendo le stesse geometrie né la mentalità a coprire gli spazi dell’italo-brasiliano. Il sacrificio di Mertens ipotizzato da mister Ancelotti, che vorrebbe riportarlo sull’esterno, potrebbe risultare poco proficuo se si considera l’apporto dato nelle ultime due stagioni dal nazionale belga nel ruolo di centravanti. Durante il precampionato il più brillante è stato Ounas, considerato immaturo da Sarri e, al contrario, una piacevole scoperta da Ancelotti, l’algerino grazie alle sue brillanti prestazioni tutte estro e dribbling sta proponendo la sua candidatura per il ruolo di ala destra.

Sono questi i primi dubbi che il tecnico dovrà risolvere che sabato, stando alle prime voci, avrebbe deciso di schierare contro la Lazio i “vecchi” lasciando in panchina i circa 100 milioni spesi (male) da De Laurentiis. Decisione che, se confermata, suonerebbe quasi come una bocciatura, o quantomeno come una possibile attenta verifica, dei nuovi arrivati.

 
Giuseppe Panella