Il girono dopo la brutta sconfitta patita dalla Juventus al Diego Armando Maradona vediamo chi sono i tre giocatori “up” e i tre “down” in maglia bianconera.

I TRE PIU’: Il primo è senza dubbio Federico Chiesa. L’esterno d’attacco ex viola si è dimostrato ancora una volta il giocatore più pericoloso tra gli uomini di Andrea Pirlo. Grande impegno, corsa, grinta, determinazione, sono gli ingredienti che nelle partite di Chiesa non mancano mai. L’unico Juventino che nel match di ieri è stato capace sia di saltare l’uomo, creando così superiorità numerica, che proponendo cross invitanti per le punte e tiri anche dalla lunga distanza. Tutto ciò sia quando è stato chiamato ad operare sull’out destro, la fascia a lui più congegnale, sia quando la tattica di squadra gli ha imposto di spostarsi sulla sinistra.

Sul podio ci va anche Danilo, il terzino brasiliano che in questa stagione si è disimpegnato con ottimi risultati anche al centro della difesa. Nella gara di ieri è partito come terzino bloccato a sinistra per poi trasferirsi a destra dopo l’infortunio di Cuadrado, sempre con ottimi risultati. Nessuna difficoltà in fase difensiva nel contenere i tentativi di attacchi di Politano e di Lozano, i pericolosi esterni d’attacco del Napoli e qualche buona sgroppata in fase offensiva, soprattutto nel secondo tempo, quando si è proposto in più di una circostanza sulla trequarti avversaria per dar man forte all’asfittica manovra bianconera.

Al terzo posto Matthijs De Ligt. Non una prestazione straordinaria quella dell’olandese ma comunque superiore a quella della maggioranza dei suoi compagni. Non avrà il piede di Bonucci in costruzione e pertanto non gli si può chiedere di innescare la manovra al pari del Leonardo bianconero, ma nella capacità difensiva è però sempre una sicurezza. Un Osimhen totalmente annullato è ciò che il difensore scuola Ajax ha portato in dote alla propria squadra nella gara di ieri pomeriggio.

I TRE MENO: I due “down” più evidenti sono risultati essere Federico Bernardeschi e Rodrigo Bentancur. Il primo è diventato una presenza quasi imbarazzante ogni qual volta viene schierato in campo ed è francamente incomprensibile come il tecnico bianconero continui a riproporlo a più riprese. Nella gara di ieri, schierato a destra, la sua zona di campo preferita, non è riuscito a combinane una buona, senza mai proporre giocate di qualità e rallentando costantemente la manovra della squadra.

Bentancur, dal canto suo, ha sbagliato tutto ciò che poteva sbagliare. Impreciso nei passaggi, impalpabile nella fase di costruzione della manovra, mancanza totale di ledership in mezzo al campo, così come presenza totalmente inesistente nella metà campo avversaria, ha come unica parziale scusante quella di venire regolarmente impiegato in un ruolo non suo. L’uruguaiano non è un regista, non avendone né le capacità tecniche né tanto meno la visione di gioco necessaria per poter svolgere questo delicato ruolo.

A stretto giro di ruota, segue Alvaro Morata. Dopo un ottimo inizio di stagione il bomber spagnolo si sta infatti lentamente spegnendo. A digiuno di gol da oltre due mesi, nella gara di ieri, oltre ad essere risultato lento, macchinoso, impacciato ed impreciso con la palla tra i piedi, non si è nemmeno distinto nel cercare di aiutare la propria squadra attraverso il pressing e l’importante lavoro che di norma svolge nella fase di non possesso.