Napoli-Juventus era “la partita delle partite”. Si sfidavano, infatti, la prima squadra in classifica contro l’immediata inseguitrice del campionato di Serie A. Nella realtà, il match ha mostrato aspetti positivi, ma ha lasciato soprattutto un sapore amaro in bocca e delusione per tutto il calcio italiano.

Quanto siamo ancora lontani dagli spagnoli e gli inglesi? Se si osserva questo periodo decisivo della stagione, verrebbe naturale rispondere con un semplice vocabolo: “troppo”. La supersfida che avrebbe potuto essere attesa da tutti come una gara fondamentale per il campionato, in realtà, è stata vista da molti tifosi juventini e addetti ai lavori come una tappa preparatoria verso il vero e ormai quasi unico sussulto che la stagione bianconera potrebbe regalare. Si parla chiaramente della sfida all’Atletico Madrid.

Così, però, non è divertente. Siamo solo all’inizio di marzo e la vittoria sugli azzurri è servita alla squadra di Allegri esclusivamente a sancire un dominio sul campionato mai realmente posto in discussione. Ora, escludendo clamorosi, imprevedibili harakiri, la Vecchia Signora ha già messo una serie ipoteca sull’ottavo Scudetto consecutivo. A meno di un miracolo contro i Colchoneros, i supporter della Vecchia Signora rischiano davvero di dover attendere la nuova annata per poter provare emozioni forti, godere di nuove sfide determinanti.

In Inghilterra, invece, Manchester City e Liverpool sono in piena bagarre per la vittoria in Premier League. In Spagna, nonostante il vantaggio importante del Barcellona sull’Atletico Madrid, non si può parlare di campionato chiuso come alle nostre latitudini.

Tutto questo, è solo uno degli aspetti che rende la Serie A più noiosa degli altri tornei e che contribuisce a rallentare la crescita del nostro calcio. Lungi dal sostenere che sia colpa della Juventus. Anzi, i piemontesi stanno operando nella giusta direzione cercando di rinforzare sempre la rosa e di migliorare. La concorrenza, però, non riesce a mantenere il passo.

Emblema di ciò, è la ripresa della sfida del “San Paolo”. Con la ristabilita parità numerica, il Napoli ha giocato un gran calcio. Questo è innegabile, ma non è riuscito nemmeno a pareggiare. E’ vero, ha colpito 2 legni (uno nella prima frazione). Quando accade una situazione simile, però, non ci si può appellare solo alla sfortuna. In un’occasione, la dea bendata può voltare le spalle, ma quando si attacca, mostrando buone trame, un assoluto predominio territoriale, nel proprio stadio con un avversario praticamente al tappeto e non si riesce a raggiungere l’obiettivo, occorre proporsi un esame di coscienza.

Profondendo uno sforzo energetico ed estetico molto minore, l’Atletico Madrid ha spedito a casa questa brutta versione della Juve con 2 reti di scarto. Non è un caso se le prime 3 squadre della Liga giocano gli ottavi di Champions League con ampie possibilità di accedere tutte ai quarti…

Noi vantiamo 2 compagini nel medesimo turno. Alla Vecchia Signora, dominatrice della Serie A che incontra la seconda squadra del campionato spagnolo, è richiesto un miracolo per poter sbarcare al livello successivo. La Roma, invece, ha incontrato una squadra del torneo portoghese che, con il massimo rispetto, non è propriamente tra le candidate alla vittoria finale e ha buone possibilità di arrivare, almeno, nei quarti di finale.

Le compagini inglesi impegnate in Champions League sono ben 4. Di queste, Manchester City e Tottenham sono molto vicine al passaggio del turno. Dopo lo 0-0 di “Anfield”, il Liverpool si giocherà tutte le proprie chance a Monaco di Baviera contro il Bayern. Il Manchester United, invece, è l’unica delle squadre d’oltremanica impegnate nella massima competizione per club ad avere praticamente un piede e mezzo fuori dalla competizione.

In sostanza, il confronto tra la situazione anglo-spagnola e quella italica è impietoso.
Il Napoli, seconda forza del nostro torneo, non ha nemmeno raggiunto gli ottavi di finale di Champions. E’ vero, ha avuto la sfortuna di affrontare un girone molto complicato con Psg, Liverpool e Stella Rossa. E’ altrettanto realistico che le difficoltà vi erano pure per le avversarie. Non si può, poi, negare che anche nella passata stagione, i partenopei sono usciti prematuramente dalla competizione. Sono parecchie annate che la squadra più vicina alla Juve nel campionato di Serie A non riesce nemmeno a poter sognare un successo internazionale. Un discorso simile può essere allargato a tutte le altre compagini del Belpaese con la sola eccezione dell’exploit della Roma di Di Francesco che ha raggiunto la semifinale di Champions nella trascorsa stagione. Sono segnali importanti…
D’altronde, in quest’ultimo periodo, anche la nostra nazionale ha vissuto uno dei momenti più bassi della propria storia sportiva non riuscendosi nemmeno a qualificare per il Mondiale.

L’augurio è che il nostro calcio possa regalare, già da questa stagione, un successo internazionale che sia significativo emblema di una crescita reale e concreta. Tutti gli anni si spera e si crede nella rinascita sempre prontamente delusa. Vi sono ancora possibilità perché ciò accada realmente anche nell’immediato. In Europa League, Inter e soprattutto Napoli potrebbero avere le carte in regola per arrivare sino alla fine. In Champions, per Roma e Juve, pare più complicato, ma la speranza è sempre viva…

In questo marasma di errori tecnici, polemiche arbitrali e parapiglia, il big match di ieri sera ha regalato pure qualcosa di positivo ed emozionante. Si parla del solito 13esimo minuto quando tutto lo stadio si è fermato per ricordare il Capitano, Davide Astori.