De Laurentiis show durante la conferenza stampa di presentazione del prossimo ritiro estivo della squadra partenopea, nel corso della quale ha lanciato nuove accuse sulla regolarità del campionato e sulla buonafede degli arbitri; responsabili, secondo lui, del secondo posto della sua squadra.

Sempre secondo il presidente, qualcuno gli ha "rubato lo scudetto". Non si sa bene chi, se il Var, se i poteri forti, se l'arbitro o il fatturato. De Laurentiis si attribuisce otto punti in più e, essendo a meno sei dalla Juventus, sarebbe a più due nella sua personalissima classifica, potendosi così cucire lo Scudetto al petto.

De Laurentiis accusa inoltre di omertà il sistema calcio sostenendo che ci sia una "collettività silente che permette che ci siano mafia, camorra, ndrangheta, sacra corona unita" e che per timore di litigare con chi ha potere nessuno osa "dire niente" per ristabilire la credibilità del calcio italiano migliorandone l'aspetto e l'appeal.

Tuttavia, il problema evidenziato da De Laurentiis è solo parzialmente vero. In Italia tutti parlano parlano ma nessuno si è dato da fare per cambiare le cose. De Laurentiis ha fatto proprio così, si è lamentato davanti alle telecamere senza però aver fatto nulla di concreto. 

Se fosse vero che il campionato fosse irregolare, avrebbe potuto dopo la tanto discussa Inter-Juventus mandare in campo la primavera. Mandare la primavera in campo per queste ultime partite di campionato sarebbe stata sicuramente una presa di posizione più forte e decisa piuttosto che starnazzare davanti alle telecamere.

Come Gandhi diceva: "Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo", così io caro presidente ti dico: " Sii tu stesso il cambiamento che vuoi vedere in questa Serie A".

Perché così facendo, non si fa altro che candidare fortemente il Napoli  allo scudetto delle chiacchiere.