A partire dal Derby lo spettatore ha potuto notare delle significative novità nel gioco del Torino.

Innanzitutto il ruolo di Simone Verdi è cambiato, o meglio il calciatore ora sta sviluppando una alternativa alla possibilità di coprire ruoli in attacco.
Mr. Nicola ha provato a impiegare Verdi come mezzala con spiccata propensione offensiva. La risposta del giocatore è stata subito positiva, con ottimi risultati. Simone ha dimostrato di poter contribuire a migliorare il gioco nella fase di attacco del Torino. La gratificazione del calciatore è stata subito evidente poiché, in questo modo, sentendosi considerato  e valorizzato dall’allenatore, ha fornito un contributo di alta qualità e quantità per il momento soddisfacente alla squadra.
Come ha spiegato Mr. Nicola, ora Verdi può ricoprire gli stessi ruoli di prima oltre quello di mezzala con propensione offensiva. Naturalmente Verdi può interpretare uno dei tre ruoli (eventuale terza punta, trequartista fra le linee, mezzala propensa all’attacco) all’occorrenza fin dal primo minuto o cambiare ruolo nel corso della partita, qualora la situazione lo richieda, cercando di disorientare l’avversario. In ogni caso sarà sempre in grado di fornire quei cross, quei corner e quelle punizioni decentrate spesso sfruttate dal Torino.
Il nuovo ruolo di Verdi può risolvere il problema dell’innesto alla profondità centrale del Torino. Finora la fase di attacco del Toro, ha prodotto prevalentemente cross dalle fasce, tattica conosciuta da tutti gli avversari che ormai ne avevano trovato le contromisure e che incominciava a diventare sterile. Mr. Nicola ha avuto l’intuito di inventare il modo di occupare, in fase di attacco, la fascia centrale del campo con un centrocampista aggiunto di notevole qualità, cioè Verdi. Con Verdi è migliorata decisamente la gestione della seconda palla, fondamentale per l’eventuale ripartenza; Simone intercetta la seconda palla, riesce generalmente a conquistarla sfruttando la sua capacità di saltare l’uomo e in velocità, imposta il contropiede. In fase di attacco Verdi staziona nei pressi dell’area avversaria per l’imbucata o per il tiro centrale da fuori area a sorpresa, favorendo anche l’inserimento di Mandragora, dal tiro secco ed improvviso.

Nella fase di difesa, in questa nuova posizione, Verdi riesce a controllare e contrastare (con ampi margini di  miglioramento) il suo omologo avversario, limitando se non sventando le azioni della mezzala ospite. Avendo poi la capacità di riuscire a giocare su entrambe le ali potrà assumere o cambiare la posizione a seconda dello schieramento avversario, sviando da marcature eccessivamente scomode o prospettandosi di fronte a eventuali punti deboli avversari che gli facilitassero la profondità.
Insomma Mr. Nicola ha, al momento, colto con Verdi un duplice obiettivo: è riuscito a variare positivamente l’assetto del Torino e nello stesso tempo ha ridato il sorriso e l’entusiasmo a Verdi che ora si sente molto utile e considerato dall’allenatore. I risultati non mancano, né mancheranno a mano a mano che Verdi crescerà nella nuova posizione.  Complimenti al Mister ed auguroni a Simone Verdi.

Con queste premesse Belotti e Sanabria, affinando la loro intesa, dovrebbero riuscire ad avvicinare sensibilmente la loro azione all’area avversaria, soprattutto Belotti che così dovrebbe ritrovare lo smalto da goleador che lo contraddistingue e per cui ha tanto lavorato negli ultimi quattro anni. La rigenerazione di Belotti, propedeutica a un buon Europeo, potrebbe essere l’ultima spiaggia per un’ azione del Torino società verso il suo Capitano che, sentendo attenzioni attorno a lui, potrebbe decidere il passo fatale di rimanere nel Torino. Credo che anche su questo il nostro Mr. Nicola abbia qualcosa da dire e da fare, certamente non pubblicamente.

In ultimo parliamo di un giocatore molto importante per il Torino: Andrea Baselli, non ancora recuperato alla prima squadra se non per qualche scampolo di partita. Baselli e Mandragora, interscambiabili, potrebbero forse comporre un’ inedita e forte coppia di centrocampo sulla mediana – regista molto valida, capace di dare quella fantasia al centrocampo del Torino che per il momento ancora un po' latita.

La solidità della squadra di Mr. Nicola, undicesima in graduatoria da quando lui l’allena, basata su una seria impostazione di ogni partita, da compagine sempre rimontata, si è trasformata in coriacea squadra  cui non è facile strappare la palla, in grado di non facili rimonte. Alcuni particolari nel palleggio del Torino denotano un miglioramento della tecnica di base di ciascun giocatore. Capita facilmente osservare colpi di tacco, passaggi stretti e lanci al buio verso zone dove si sa di trovare un compagno, anche senza averlo visto. Per contro qualche passaggio orizzontale o cambio di campo non riesce ancora perfettamente, ma con la perseveranza  di Mr. Nicola, condivisa da tutti i giocatori con il loro metodo Kaizen, dovrebbero portare sicuri miglioramenti.
In questo modo è stata recuperata la autostima, la continuità, la grinta che mancavano ad una squadra capace di combattere per non retrocedere. Si è trattato di smuovere il carattere delle persone, di risvegliare la coscienza dei singoli, non certo di chiamare apprendisti stregoni che stanno fallendo proprio là dove prosperavano.
Dunque tutti i giocatori del Torino si stanno mettendo in gioco sollecitati da Mr. Nicola che con azioni concrete e mirate si è posto alla guida della squadra operando precise scelte tecniche sulla base degli atleti di cui poteva disporre, a cominciare da N’kolou fino a Verdi. Tutti atleti posti ai margini dai suoi predecessori ed ora rigenerati  e recuperati alla causa, costruendo mattoncino per mattoncino una squadra competitiva e dal carattere forte e ammirevole, da quando lui ne è alla guida. Quando e se il Torino si sarà salvato, forse vedremo molti giocatori disfare le valige per rimanere nel Toro del Mr. Nicola.

Questo è quanto Mr. Nicola ha dimostrato finora, scuotendosi di dosso la polvere del gestore delle promozioni grazie all’adrenalina, al contrario escogitando innovazioni tecniche che finalmente stanno dando i loro frutti. Nessuno si stupirebbe se da qui a fine anno fossero ancora molte le novità e, ce da contarci, iniziando proprio da qualche giocatore ancora attualmente in fase di evoluzione.