Mr Li ha perso tutto .....follia,  suicidio  finanziario di un affarista    o semplice prestanome di affari loschi  e triangolazioni  misteriose?

 I soldi di Mr Li arrivavano misteriosamente tramite triangolazioni nei paradisi fiscali per arrivare poi da li in Lussemburgo e quindi in Italia.ù I conti delle banche italiane ricevevano quei soldi. Prima quello di Fininvest in Unicredit, poi chiuso dopo l’acquisizione. Poi, per gli aumenti di capitale di Yonghong Li, quello di Bpm del Milan, della filiale di via Turati

Il problema che resta da capire, il nodo da sciogliere, e’ se questi soldi rispettavano o meno il requisito bancario della kyc, cioe’ know your customer, conosci il tuo cliente. Se lo deve essere chiesto Banca d’Italia che ha lanciato degli Sos su alcuni flussi di capitali, circa 200 milioni di euro, alla Procura di Milano, che ha poi aperto un fascicolo senza indagati e senza ipotesi di reato. Riuscire a far arrivare tra i 500 e i 600 milioni di euro in Italia non e’ comune a tutti. Mr Li ha un patrimonio modesto in Cina. Non e’ mai stato supportato dal Governo cinese, malgrado tutte le bufale che giravano a suo tempo. Parte di quei soldi sono arrivati da Huarong, il gestore di capitali cinese. Ma non si trattava di un impegno diretto di Huarong, quanto piuttosto di un prestito per coprire, schermare qualcuno che voleva restare sconosciuto

. Un’altra piccola parte sono arrivati da una piccola societa’ con sede alle Cayman, Teamway, che qualche mese prima faceva capo a una star del cinema cinese e a suo marito, noti per essere stati sanzionati entrambi dalla Consob cinese.

. Sono passati 15 mesi dall’aprile dello scorso anno quando il fondo americano di Paul Singer, grazie a un prestito da 303 milioni di euro, permise al cinese Yonghong Li di acquistare il club rossonero da Fininvest e di pianificare la economicamente sontuosa campagna acquisti della scorsa stagione. A posteriori quella mossa, che già a quel tempo era apparsa assai rischiosa, si è rivelata un vero boomerang per l’uomo d’affari cinese che verrà ricordato per essere stato non soltanto il peggior presidente della storia rossonera (con la squalifica di un anno nelle coppe da parte dell’Uefa), ma anche come colui che ha perso più soldi (circa 500 milioni) nel minor tempo possibile (15 mesi) nella storia del calcio. Eppure il cinese Yonghong Li ha avuto diverse occasioni per evitare un finale disastroso di questo tipo. Avrebbe potuto raggiungere un accordo con lo statunitense Rocco Commisso, accettare una minoranza e limitare le perdite ben prima del venerdì della scorsa settimana quando il suo veicolo lussemburghese, Rossoneri Lux, e’ finito in default con Elliott per soli 32 milioni, rispetto ai 500 milioni gia’ versati. Avrebbe potuto valutare anche l’offerta della famiglia Ricketts.

Invece Yonghong Li ha continuato nella sua folle corsa che lo ha portato direttamente verso la rovina economica senza batter ciglio. Come definire altrimenti la perdita non soltanto del Milan, ma anche di un investimento di oltre 500 milioni di euro? Per lui che, assieme alla moglie, po’ contare su un patrimonio personale più o meno della stessa cifra. Il futuro, forse, svelerà chi è veramente Yonghong Li e perché si sia avventurato in questa strada senza uscita. 

Per ora le ultime indiscrezioni lo darebbero impegnato a trovare fuori tempo massimo una soluzione da presentare ad Elliott per limitare i danni. Forse arrivando anche a un contenzioso legale. Ma il gruppo americano, che nell’operazione ha agito tramite uno dei suoi fondi di debito, probabilmente non gli lascerà nulla. Nel comunicato diffuso nella notte tra martedì e mercoledì da New York non è nemmeno stata fatta menzione di quello che fino a due giorni prima era l’azionista di controllo del club. Ora, nelle pieghe del contratto di finanziamento firmato con Elliott 15 mesi fa, resta da capire se esista o meno una clausola a sua parziale difesa, che gli possa consentire di usufruire dell’extra profitto, eccedente il rimborso di Elliott e dei creditori, in caso di futura vendita del club rossonero. Tuttavia parrebbe che questa clausola non esista e che quindi l’uomo d’affari cinese difficilmente riuscirà ad ottenere qualcosa se non forse avviando una causa legale, che potrebbe essere lunga e faticosa.

In ogni caso la domanda sorge spontanea: perché Mr Li ha accettato 15 mesi fa un contratto così rischioso e pericoloso per lui? Un vero contratto a perdere

Ora di Mr Li non si sa piu nulla....è venuto in silenzio ed è sparito in silenzio....

il tempo ci dira se era un pazzo.un affarista avventore....oppure un prestanome di qualcuno di nostra vecchia conoscenza  che ha  pensato a tutto questo per far rientrare capitali dall'estero

staremo a vedere come si chiude   questa telenovela...