...Il vecchio era magro e scarno e aveva rughe profonde alla nuca... Le mani avevano cicatrici profonde, che gli erano venute trattenendo con le lenze i pesci pesanti...

C'è qualcuno che non ha mai letto o visto il film 'Il Vecchio E Il Mare'? Se qualcuno non lo conosce forse dovrebbe leggere questo è un romanzo di Ernest Hamingway, riproposto anche come film nel 1958 da John Sturges, che riporta la storia dell'anziano Santiago che da ben 84 anni non riesce a pescare, ma che non si arrende e continua nel suo intento di spingersi oltre e tornare ogni giorno in mare aperto e che un bel giorno si ritrova a 'combattere' contro un marlin, e senza spoilerare il finale lo lascio a chi deve ancora leggerlo o vederlo in tv. Questa storia mi sembra opportuna associala a Josè Mourinho, che è un tecnico che comincia ad andare in là con gli anni, anche se poi per un tecnico non c'è mai una vera età per smettere, basti pensare a Jupp Heynckes che nella stagione 2012-2013 riuscì con il suo Bayern Monaco all'età di 66 anni a vincere il Triplete e che ne ha vinti ben due nella carriera da allenatore, quindi Josè che ne ha appena 58 ha ampio margine per riuscire a tornare sul tetto d'Europa, ma oggi sembra che questa carriera lo stia portarlo verso l'alto mare, dove l'unica ancora che riesce a non farlo perdere in mare aperto sono i tifosi romanisti, che ogni giorno lo difendono a spada tratta puntando il dito contro chi se la prende con l'unico punto positivo i società. Josè Mourinho è stato un tecnico vincente, perchè il suo palmares lo dice, ma quel 'è stato' è forse un'etichetta pesante sul morale del tecnico, che per un carattere rude, proprio come il personaggio del libro, e per il suo troppo pensare a quel che succede in campo e non a quel che succede in società, è divenuto troppo 'normale', ma non dall'arrivo alla Roma, perchè il suo calo è partito da quando accettò l'offerta del Tottenham Hotspur, squadra stile Roma, che navigava poco sotto le prime quattro della classifica, o per dirla tutta, le prime quattro più forti di quei campionati. Mourinho è forse un allenatore che si è sentito arrivato dopo il 2010, perchè un tecnico cosa sogna? Di vincere tutto, e lui nei club ha vinto tutto; Scudetti, Coppe Nazionali, Champions ed Europa League, Mondiale per club, quindi cosa lo porta a pensare che dovrebbe ripetersi? Niente. A lui mancherebbe per chiudere la sua carriera un Mondiale ed un Europeo, ma lì dovrebbe allenare una Nazionale, che non dovrebbe essere escluso da qui al termine della sua carriera.
Ma oggi Mourinho è l'allenatore della Roma, che però ha una delle peggiori rose della storia, perchè, per gli statistici, soltanto migliore di quella 1950-1951 che culminò con la retrocessione in Serie B, e si parla di giocatori che nel complesso non sono all'altezza delle tante Roma che hanno calcato la storia della Serie A dal 1927, data della sua nascita. Il tecnico ha spesso fatto notare questa situazione davanti le tv voltandosi per far capire che la squadra era in difficoltà, ma che restava sconsolato quando capì che c'era poca scelta "...E i tre difensori che avevo in panchina erano Reynolds, Kumbulla e Calafiori...", come a dire giocatori che non giocano nemmeno nella peggiore formazione di Serie A. Josè ha quell'amo in mezzo al mare, con venti fortissimi che potrebbero portarlo nella zona di non ritorno, mentre i tifosi con le unghia e con i denti tentano di tenerlo ancorato alla spiaggia, ma pian piano quelle dita stanno scivolando e il vento è sempre più forte, e nemmeno quella quarta posizione, attuale, in classifica di Serie A sembra tenerlo tranquillo, perchè quei granelli di sabbia chiamati Bodo/Glimt sembrano essergli entrati negli occhi e difficilmente potrà con la sola 'acqua salata' toglierli via, perchè quell'acqua brucia e non ha altro che due remi, tifosi e il bene per la Roma, in quella barca, che intanto entrata in un vortice di polemiche non riesce più a tenere.
Josè ha un solo modo per salvarsi, nella speranza che anche il suo unico appiglio, i tifosi, non si stanchino e lo lascino affondare insieme alla sua barca.