La conferenza stampa di Josè Mourinho di giovedì davanti la stampa e ai 50 paesi in tutto il Mondo ha fatto capire due cose importanti; la prima che il tecnico ha ben specificato che questa non sarà la Roma di Mourinho, ma la Roma dei tifosi. La seconda è che della rosa a disposizione ha già ben delineato chi ne farà parte e chi no. Infatti al primo allenamento, svoltosi alle 16, non erano presenti molti nomi noti; Antonio Mirante, Pau Lopez, Federico Fazio, Davide Santon, Javier Pastore, Steven Nzonzi, Pedro e Justin Kluivert, tutti messi fuori progetto dal tecnico portoghese. Ad oggi la società è riuscita a liberarsi dei due portieri, Mirante è andato in scadenza naturale del contratto, mentre Lopez è stato ceduto all'Olympique Marsiglia insieme a Cengiz Under entrambe in prestito. Da valutare poi le condizioni fisiche di Leonardo Spinazzola al rientro da Wembley domenica, anche perchè pensare ad una fascia sinistra con il solo Riccardo Calafiori è troppo rischioso, per questo Muorinho avrebbe chiesto un rinforzo per quella posizione di campo.
Con grande stupore, il vedere fuori progetto Pedro, per il tecnico non ne ha più da dare, e soprattutto Kluivert, che lo scorso anno avrebbe voluto nel suo Tottenham, fa davvero strano, soprattutto perchè sono due giocatori che sarebbero perfetti per il suo gioco, per il resto non c'è da stupirsi; Fazio sembra un ex giocatori da almeno tre anni a questa parte, Santon non trovava spazio nemmeno con Fonseca, Pastore e Nzonzi sembrano già in pensione da un bel pezzo. Resta dentro Edin Dzeko, che molti davano come partente certo, con la conferma di Mayoral e di una nuova punta, con il nome di Edinson Cavani dietro l'angolo, che al momento il nome non si è ancora fatto in società.
Mourinho ha poi ben specificato che il mercato sarà fatto in società e non certamente davanti alle telecamere, specificando, con una punzecchiata all'Inter che "La proprietà non vuole successi isolati ma arrivare lì e rimanere lì; questo è più difficile, la vittoria isolata è più facile e lo diventa ancora di più se vinci e non riesci a pagare stipendi. Noi vogliamo essere sempre sostenibili", ricordando come l'Inter, senza mai nominarla, ha vinto lo scudetto ma poi è arrivata a dover cedere Hakimi, al momento, per pagare gli stipendi. Il tecnico portoghese si è poi diretto al campo di Trigoria per il suo primo allenamento, cominciando a dare i suoi primi consigli, applausi a chi seguiva alla lettera le sue parole, richiami a chi sbagliava.

La stagione di Mourinho parte con il botto "La prima partita ufficiale la vogliamo vincere, quando finiamo la prima penseremo alla seconda e agli altri obiettivi". Ora si attende di conoscere quali saranno i rinforzi che la società gli metterà a disposizione, per poi delineare la posizione più consona che possa soddisfare tecnico e società, non dimenticando i tifosi già in defibrillazione solanto per l'arrivo del tecnico.