Il Mourinho furioso, ma soprattutto il Mourinho campione.
All’Allianz Stadium è successo di tutto: prima il gol capolavoro di Cristiano Ronaldo, poi la rimonta dello Special One che costringe la Juventus ad attendere la prossima partita per festeggiare la qualificazione e forse il primo posto nel girone. I padroni di casa, come ha ribadito lo stesso Mourinho in conferenza, non meritavano la sconfitta, ma il calcio è un mondo che non segue regole ben precise e i cambi del portoghese negli ultimi dieci minuti hanno asfaltato le idee tattiche di Allegri; una lezione calcistica per dimostrare che l’allenatore numero 1 è sempre lui, l’uomo del Triplete nerazzurro, Josè Mourinho.

E al termine del match parte lo show che “vendica i nerazzurri”. Sì perché il portoghese, dopo esser stato offeso e insultato dai sostenitori antisportivi bianconeri, risponde mettendo una mano dietro l’orecchio, con l’intento di provocare, ma soprattutto di far vedere che quando torna in Italia non c’è Ronaldo che tenga, è lui lo stratega, come ai vecchi tempi. Insomma, è tornato il suo caratterino, che tanto fa arrabbiare i tifosi della squadra avversaria, ma alla fine sono più gravi altri fatti, su tutti il famoso sputo di Douglas Costa a Di Francesco.

Ma gli insulti hanno coinvolto anche il popolo interista, la seconda famiglia di Josè Mourinho. È scattata una vendetta perfetta che si può ricollegare anche alla famosa Inter-Juve dello scorso anno, finita 3-2 per i bianconeri e caratterizzata da una clamorosa mancata espulsione di Pjanic. Ben che se ne dica, l’Inter in 10 contro 11 dimostrò di essere una grande squadra, e meritava la vittoria. Ma Higuain alla fine fece gioire i bianconeri e la corsa scudetto si concluse il giorno seguente con il crollo del Napoli di Sarri a Firenze. La provocazione di Mourinho è dettata anche da questo, perché come lui ribadisce spesso, ha il cuore colorato di nero e azzurro e in uno Stadium che vuole deriderlo, ha tirato fuori questo impulso interista. Per ricordare la Milano nerazzurra, ma anche per gioire come faceva ai vecchi tempi. E proprio in Corso Vittorio l’obiettivo è allestire una squadra in grado di interrompere l’egemonia juventina e lo Special One lo sa benissimo. La storia parla chiaro perché l’Inter sta tornando.

La vittoria del Manchester, come è facile intuire, ha anche altri significati e senza il portoghese in panchina, i Red Devils sarebbero usciti sconfitti.