José Mourinho non è più l’allenatore del Manchester United, il tecnico portoghese è stato esonerato questa mattina in seguito alla sconfitta per 3-1 subita contro il Liverpool domenica scorsa, l’ultima di una serie altalenante di pessimi risultati.
I Red Devils hanno segnato il peggior avvio in Premier League da 28 anni a questa parte accumulando un considerevole distacco dalla vetta, ben 19 punti dopo appena 17 giornate, ma anche dal quarto posto (lontano 11 punti). Lo Special One potrà comunque consolarsi e rilassarsi con una ricca buonuscita, circa 30 milioni di euro.

E pensare che al suo arrivo, nel 27 maggio del 2016, il vicepresidente Ed Woodward lo presentava in pompa magna dicendo che Mou era il miglior manager in circolazione.
Oggi, dopo due stagioni e mezzo, il bilancio è molto magro se paragonato alle aspettative iniziali, aumentate poi anche con i tantissimi milioni spesi sul mercato, ben 460. I tituli conquistati sono solo tre – una Community Shield, una Coppa di Lega e l'Europa League vinta contro l'Ajax – e non di primissimo piano, arrivati tutti nella stagione 2016/2017.

Per il momento, alla guida della squadra ci sarà Michael Carrick, vice proprio di Mou allo United. Dopo una brillante carriera con la maglia dei Diavoli Rossi l’ex centrocampista si è ritirato appena un fa, ora ha questa grande occasione come allenatore in pectore di una nobile decaduta del calcio inglese. La società si è presa però ulteriori 48 ore di tempo per prendere una decisione definitiva riguardo la guida tecnica. Infatti è difficile credere che Carrick sarà confermato fino a giugno. I nomi che circolano con insistenza sono quelli di Laurent Blanc, che nel Manchester United ha chiuso la carriera nel 2003, prima di cominciare l'avventura d'allenatore, e di Zinedine Zidane. Entrambi francesi e dotati di molta esperienza internazionale. Il primo è stato CT della Francia, ma soprattutto allenatore del Paris Saint-Germain, guidato a innumerevoli trionfi in patria. Mentre Zizou, che ha scelto di prendersi un anno sabbatico, vanta una folgorante carriera nel Real Madrid, con il quale ha vinto le ultime tre Champions League.

La situazione allo United è piuttosto complicata e non sarà per nulla semplice risollevarla, insomma è una scommessa molto rischiosa. La squadra ha bisogno di un motivatore e un gestore che riporti tranquille all'interno di uno spogliatoio incandescente. Uno dei motivi dell’allontanamento di Mou infatti risiedono anche in un rapporto oramai ai ferri corti con molti giocatori. Al prossimo manager quindi toccherà il compito di rianimare una squadra che ha perso mordente, e far tornare a brillare molte stelle che finora hanno ampiamente deluso. Tra tutti sicuramente Alexis Sanchez che arrivato nella scorsa finestra di gennaio dall’Arsenal non ha fatto fare quel salto di qualità ai Red Devils che molti attendevano. I suoi numeri di questo scorcio di stagione sono piuttosto impietosi: solo un gol e dieci presenze in Premier. Il cileno non ha dimostrato di essere quel giocatore decisivo che aveva dimostrato di essere ai Gunners, forse anche per il gioco antiquato e catenacciaro di Mourinho.

Chiosa inevitabile su Paul Pogba dato sul piede di partenza nel mercato di gennaio.
L’ex Juve è stato uno dei primi a commentare la notizia con una foto che lo ritrae in un'espressione ironica e soddisfatta sul proprio profilo Instagram. Poco dopo il post è stato rimosso.
Non c’è dubbio che la dipartita del portoghese cambi i piani del giocatore e le possibilità di un suo ritorno in maglia bianconera calano vertiginosamente. Le mosse di avvicinamento erano state forti negli ultimi mesi, come evidenziano i numerosi post a forti tinte bianconere. Approdato a Manchester con le stimmate del campione predestinato ha subito trovato in Mou un ostacolo non di poco conto. I due non si sopportavano e non facevano neanche nulla per nasconderlo. I diverbi erano all’ordine del giorno, anche sotto le telecamere, e spesso ciò portava Paul ad accomodarsi in panchina ad assistere il match, così come successo a Liverpool nell’ultima giornata.

Adesso tutti si aspettano che possa ritornare ai livelli della Juve e contribuisca a portare il club almeno al quarto posto. Inoltre col campionato già compromesso lo United potrà concentrarsi sulla Champions che è ancora in ballo. Proprio la coppa è il motivo per il quale la Juve aveva intenzione di fare uno sforzo sul mercato per riprendere tra le sue fila il centrocampista e giocarsi il tutto per tutto per il sogno che con CR7 non è più impossibile.
Però a questo punto, come detto, il ricongiungimento tra la Vecchia Signora e Pogba è a rischio. Tutto dipenderà dal sostituto dello Special One allo United e dal rapporto che instaurerà col centrocampista campione del mondo. I giochi quindi dovrebbero rimanere aperti fino all’ultimo giorno utile della finestra invernale di contrattazioni, che potrebbe essere il 31 se la Lega deciderà per questo saggio ed opportuno allungamento. Finire il mercato il 18 è anacronistico e senza senso, si perderebbero molte occasioni su un mercato che a gennaio già di per se è abbastanza povero.
Paratici farà l’impossibile per riportare Paul a Torino, anche perché la squadra necessità di un innesto in quella zona del campo.