Nel calcio ci sono addii brucianti che lasciano strascichi anche dopo che un calciatore ha lasciato una squadra per abbracciarne un altra; addii dolorosi che spesso portano i tifosi ad odiare i propri ex beniamini più per il dolore di vederli indossare altri colori che per altro; ancora addii indolori, quelli di alcuni calciatori che non hanno lasciato il segno e che vengono salutati con indifferenza. Ci sono poi invece degli addii necessari, forse nemmeno voluti da entrambe le parti in causa ma dettati dalle circostanze o dai contratti.
E’ stato questo l’addio di Alvaro Morata dalla Juventus: arrivato due stagioni prima dal Real Madrid come un giovane di buone speranze, il canterano ha messo in mostra ben presto tutte le sue qualità, tanto che le merengues decisero di esercitare la clausola di ricompra che, con un premio di valorizzazione di (soli) dieci milioni, ha riportato Alvaro in Spagna.

Dopo una stagione vissuta nuovamente alle spalle di Benzema, Morata ha però deciso di recidere definitivamente il cordone ombelicale che lo legava a Madrid, sponda blancos optando per la Premier. Eppure, dopo una sola stagione al Chelsea, già si stanno susseguendo le voci di mercato che lo vorrebbero, già dalla prossima sessione, nuovamente a vestire i colori bianconeri.
Un’operazione senza dubbio complessa ma, da un certo punto di vista, agevolata dai buoni rapporti che intercorrono tra Chelsea e Juventus, rapporti che potrebbero far scaturire un’operazione alla Cuadrado, con un prestito molto oneroso con riscatto dilazionato in più anni già ventilato dalla stampa specialistica.

Personalmente, ritengo un potenziale ritorno di Morata estremamente positivo: solitamente non amo i cavalli di ritorno ma il caso di Alvaro rappresenta senza dubbio un’eccezione; al momento della sua partenza da Torino, addolcita da un arrivo eccellente come quello di Higuain, c’era infatti la netta percezione di un’opera non conclusa. Dopo una prima stagione straripante, dove Alvaro si conquistò sul campo un ruolo da titolare e protagonista in quello che fu un tripletta sfiorato, è seguita una seconda stagione iniziata non benissimo ma conclusa in crescendo con il gol di addio che ci ha regalato il successo in Coppa Italia contro il Milan.
Nessuno a Torino ha dimenticato questo ragazzo che si è subito calato nel progetto, incarnando a pieno la mentalità Juve; tutti fattori che lo hanno portato a continue manifestazioni d’affetto a distanza e a rifiutare prontamente un’offerta che pure gli era giunta dal Milan la passata estate. Per Alvaro non ci sono dubbi: se dovrà ritornare in Italia, ormai sua seconda patria, lo farà solo alla Juventus e, dal canto suo, la Vecchia Signora è pronta ad imbastire l’operazione che lo dovrebbe condurre a rivestire i colori bianconeri.

L’arrivo di Morata è ulteriormente sottolineato dal fatto che, con buone probabilità, la prossima estate vi sarà la partenza di Mandzukic e, di conseguenza, servirà trovarne un degno sostituto; Alvaro ha già dimostrato di poter giocare indistintamente sia da punta centrale che da esterno offensivo e di conseguenza un suo arrivo si può inserire anche in quel solco. Anche se, personalmente, sono convinto, che da parte della società vi sia tutta la volontà di riconsegnargli quella maglia numero 9 che peraltro già aveva indossato e di renderlo, quindi, il fulcro centrale dell’attacco del futuro. Bisognerà vedere se una, al momento difficilmente ipotizzabile, partenza prematura di Higuain possa in qualche modo accelerare questo processo; quello che, tuttavia, ad oggi sembra certo è che la Juventus sta programmando un ritorno in grande stile di Morata: tempi e modi sono ancora da valutare ma mi sento di dire che, a differenza di altri casi, questo matrimonio s’ha da rifare.