Il Milan, terra di nessuno. Almeno fino al closing con i cinesi. Berlusconi è distante da anni, Galliani prova ad arrangiarsi, ma con la fine del mercato è finita anche la sua carriera al Milan. Fininvest ha deciso di non investire nel Milan, i cinesi non contano nulla fino alla data del closing, in un immobilismo societario pari a quello de "La persistenza della memoria" di Salvador Dalì. Galliani ha fatto l' ultimo colpo da Condor acquistando le prestazioni di Mati Fernandez "giocatore fortemente voluto da Montella". A questo teatrino, stavolta, mancano le marionette. Perché Montella magari è meno sergente di Mihailovic, ma ha comunque gli attributi, e non si fa mettere i piedi in testa, come ha fatto a Genova e a Firenze. Montella non ha fatto da complice al Condor, anzi, ha spiegato come Mati voleva il Milan. Non è la prima volta che in due mesi di lavoro Montella non asseconda la società e i suoi teatrini... Poco prima di Napoli-Milan, Galliani aveva affermato che, dopo l' acquisto di Pasalic, il Milan aveva chiuso il suo mercato. Subito dopo Montella ha affermato: "Il mercato si chiude il 31 Agosto, e la società sa come la penso". Lapadula è arrivato quando ancora non c' era Montella, un acquisto di Berlusconi. Gomez è una scelta low cost di Galliani, Montella neanche lo conosceva. Sosa è stato fatto passare, nei primi giorni di mercato, come ogetto del desiderio di Montella... Ma in realtà anche questa voce avanzata da internet, giornali e società ha trovato puntuali smentite dai diretti interessati. Allora Montella chi voleva? Montella è deluso, voleva un altro Milan, pur sapiendo delle difficoltà sul budget, avrebbe preferito altre operazioni con obbligo di riscatto (Musacchio), altri centrocampisti dopo gli arrivi di Pasalic, Sosa e Fernandez, perché nessuno dei tre è uno che possa mettere in panchina Montolivo. Aveva chiesto un esterno di qualità (Cuadrado, Markovic e poi poteva accontentarsi di Jovetic), ma ha trovato solo un rinato Suso, ma senza sostituti. La rosa numericamente potrà anche essere completa, ma mancano parecchi ruoli. Tre portieri, Donnarumma, Gabriel e Plizarri. Se il primo, a 17 anni è già affidabile, gli altri due sono incognite. E sinceramente un secondo di qualità bisognerebbe averlo. 5 centrali, anche qua numericamente ci siamo ma Zapata sarà fuori per molto tempo, Ely è un' incognita, Paletta non è Beckenbauer e sinceramente un po' di inaffidabilità si è vista nel finale col Torino. I titolari sarebbero Gomez, ancora "acerbo" ma in prospettiva molto interessante, e Romagnoli, che ormai (anche se con qualche errore) guida la retroguardia rossonera. Montella avrebbe preso un difensore forte e con esperienza, in modo che potesse far da chioccia ai più giovani. Identikit preciso di giocatori come Musacchio. A centrocampo siamo pieni di mezzali e trequartisti con tecnica o fisico ma nessuno che sappia creare gioco, manca un regista. I limiti di Montolivo li conosciamo, recupera tanti palloni, dopo pochi secondi li perde e non corre dietro agli avversari che puntualmente vanno in porta. Ed è qui che risiede la delusione di Montella, perche gli era stato promesso un regista e alla fine non è arrivato nessuno in questo ruolo, solo gente che possa adattarsi (Pasalic, Sosa). Se Montella fosse un nostalgico del regime Mussoliniano, sarebbe contento, perchè l' attacco è la miglior difesa (Non mi inserisco in questioni politiche, è solo una citazione per fare ironia sulla situazione della squadra), e qui il Milan è impeccabile (Niang, Bacca, Suso, Lapadula, Adriano). L' unico difetto è che non ha funzionato nel regime questa tattica, non funziona neanche nel calcio...