Chiariamo subito che sono un estimatore del nostro Allenatore, fin dal giorno del suo arrivo. Di lui mi piace tutto, sia in campo che fuori. Una precisazione obbligatoria, perché la brutta sconfitta casalinga contro il Sassuolo apre uno scenario totalmente diverso dal passato, dando forma a dubbi e preoccupazioni che non mi avevano mai sfiorato in precedenza, anche nelle due occasioni accadute lo scorso anno.
Anche in quelle occasioni si erano perse due partite consecutive, a La Spezia e il Derby, a gennaio e successivamente proprio con il Sassuolo e a Roma contro la Lazio, per poi riprendere a vincere. Ma questa volta la situazione sembra diversa. Sono preoccupato per cali di concentrazione inaccettabili, per limiti tecnici fin troppo conosciuti e per soluzioni tattiche non consone alla situazione. Ed è su questo punto che Mister Pioli fa vacillare tutte le mie certezze, complicando una stagione che sembrava indirizzata nel modo migliore e azzerando tutto ciò di positivo fatto vedere nelle prime dodici giornate, compresi i punti di vantaggio sulle inseguitrici, sciupati e annullati contro avversari abbordabilissimi. 

La sconfitta in casa, contro il Sassuolo, è difficile da accettare proprio per l'insolito atteggiamento svogliato e fin troppo supponente di tutti i giocatori schierati, oltretutto davanti a tifosi festanti che hanno sostenuto la squadra per tutta la partita. Pensare che solo pochi giorni fa la splendida vittoria di Champions a Madrid, ci aveva riempito di gioia, orgogliosi di questi ragazzi e di avere ancora la possibilità di poter continuare a giocare in una delle due competizioni Europee. I segnali, a differenza dello scorso anno, complici gli infortuni di Calabria e Rebic, autorizzano a meno ottimismo. Il discorso coinvolge solo parzialmente un ottimo Sassuolo che, come già successo lo scorso anno dopo essere passato in svantaggio, domina a San Siro nel possesso di palla e nel palleggio  evidenziando un Milan poco pericoloso e privo di idee. 
Infortuni e stanchezza più mentale che fisica, ma anche scelte tecniche e un'involuzione tattica di difficile comprensione che coinvolge Mister Pioli, rendendolo il principale colpevole di questo passo falso.
Se affidarsi ad un ampio tournover, nella speranza di gestire le energie, può essere una scelta più che logica e comprensibile, sono le sue scelte a rivelarsi se non sbagliate, certamente "azzardate". Le assenze per infortunio di Calabria, Tomori, Rebic e Giroud sono fin troppe gravose. Florenzi e Leao, non appaiono nelle migliori condizioni e i postumi del Covid frenano ancora Diaz e Theo. Ma è la scelta di schierare Ibra dal primo minuto che evidenzia la mancanza di "coraggio e personalità". Quanto Ibra sia importante non lo scopriamo certo oggi, anzi l'assenza di Giroud obbliga a tutelarlo fisicamente almeno fino alla partita contro il Liverpool, vero snodo della stagione, sia sportiva che economica, un motivo in più per tenerlo in panchina e utilizzarlo solo in caso di necessità. Sarà stato l'entusiasmo di Madrid o per il rinnovo del contratto, ma la formazione iniziale mi è di difficile comprensione. A mio modesto parere, sbagliatissimo perdere ulteriori certezze, avventurandosi nell'esordio stagionale di Bakajoko, a prescindere dal rendimento dato, contro una squadra che non avrebbe premiato le sue caratteristiche da incontrista.
Mister, mi consenta, ma giocare la partita iniziando con questa formazione: Maignan, Kalulu, Kjaer, Romagnoli, Theo, Tonali, Bennacer, Salamandra, Diaz, Messias, Leao era troppo difficile? Ibra ad evitare corse e fuorigioco fin troppo imbarazzanti, considerando poi che si giocherà fra pochi giorni. Messias a fare il suo esordio dal primo minuto, sulle ali di un giustificato entusiasmo e Florenzi e Bakajoko a continuare quel percorso di recupero che, per quanto mostrato, appare ancora lungo. Oppure quel Krunic, a cui proprio lei si affida spesso, ad essere  utilissimo in una partita apparentemente adatta alle sue caratteristiche.

Possibile che questa squadra non abbia altre soluzioni che correre e giocare bene? Un calo fisico in una stagione, così lunga e ricca di impegni, è giustificabile, ma spetta all'allenatore trovare le soluzioni per renderlo meno dannoso. Ieri il centrocampo era costantemente in difficoltà, si poteva infoltirlo, magari giocando a tre, correndo meno e affidando a Bakajoko compiti ben diversi da impostare l'azione. Se gioca Romagnoli è assurdo giocare nello stesso modo che si gioca con Tomori, sbaglio? La squadra sta costantemente stringendo il campo, attaccando centralmente e ciò complica moltissimo la fase d'attacco, dove abbiamo pochissimi realizzatori. Non si conclude mai con un tiro pericoloso scagliato da fuori area, così come l'assenza di calci di punizione dal limite dell'area mostra limiti fin troppo evidenti. Si tocca troppo la palla e Salamandra che taglia al centro è tanto inutile, quanto inguardabile.

Nei sette gol subiti nelle ultime due partite di campionato, ci sono tutte le spiegazioni alle mie giustificate preoccupazioni, ma già contro Verona, Bologna e Roma si era percepito che la "barca Milan" rischiava di andare alla deriva. Gli sbagli dei singoli e la bravura degli avversari, ma specialmente troppa supponenza, una pessima gestione del pallone, il cattivo posizionamento in campo e la convinzione, sbagliatissima, di ritenersi forti, più di ogni avversario. Perché così tanti sbagli, Mister? Cosa giustifica questa superficialità? L'effetto Ibra è giunto a conclusione? Ma specialmente, può non cogliere tutti questi segnali al punto di compromettere il duro ed ottimo lavoro proposto in questi due anni senza riuscire a scuotere la squadra? Noi Milanisti conosciamo pregi e difetti di questa squadra, non dovrebbe essere difficile intervenire. Sono forse i troppi sorrisi e i troppi complimenti a portare a queste situazioni o consapevoli dei nostri limiti abbiamo trovato nel Sassuolo, che per gioco e caratteristiche era proprio uno dei più insidiosi, l'obbligo a tornare con i piedi ben saldi a terra?  

Mister Pioli, ribadisco, "mi consenta !!!".
Oggi sono proprio deluso e sicuramente vedo la situazione in modo fin troppo pessimistico, ma sono abituato alla concretezza e questa vittoria sarebbe stata importante, come l'acqua nel deserto. Se aspira a vincere serve altro, serve di più, serve la capacità di non sperperare punti importanti. Le partite durano novanta minuti, non serve sempre giocarle nella stessa maniera, si può partire forte o piano, si può aggredire o aspettare, avere un piano e cambiarlo. Insomma indirizzare la partita a proprio favore con soluzioni alternative e divergenti. Se poi viene meno la determinazione e la voglia di lottare, tutto si complica drammaticamente, specialmente in mancanza di spiccate doti tecniche, ma spetta all'allenatore tenerla alta.
Forse fra mercato, contratti e rinnovi, le distrazioni sono troppe? 

Con tutta franchezza sono preoccupato, servono soluzioni e possibilmente due bei rinforzi, poi nel calcio si vince o si perde e saprò farmene una ragione, come succede da troppi anni, ma subire una lezione calcistica da una provinciale che naviga a centro classifica, questo poteva e doveva evitarcelo.