L’unica punta di amaro che potrebbe avere oggi il tifoso milanista attento è che, per definizione, quello di Elliott sarà un Milan si da riportare ai livelli che gli competono, ma per essere rivenduto. Questo a meno di ripensamenti che tutti oggi ci auguriamo, ripensamenti dettati magari dal fatto che il fondo potrebbe vedere nei prossimi anni un Milan che sfonda nel fatturato, nel merchandising internazionale, nelle conquiste sul campo, nella costruzione di uno stadio e, quindi produce guadagno... chissà! Il Milan e Milano come città in controtendenza rispetto alla penisola, cioè in crescita sotto tutti i punti di vista, potrebbero rappresentare una effettiva fonte di guadagno e prosperità per molti.

A Leonardo (ridicolo che i milanisti pensassero di attaccare un professionista vero solo perché transitato dai cugini) era innanzitutto richiesto di dare un colpo di spugna al baratro di miseria mista a gravissimo ritardo rispetto all’evolversi del calcio moderno, unito ad abissale incompetenza messi in piedi dal geometra prima e da Fassone dopo.
Sembra che il grande Leo abbia già messo in chiaro questo passaggio con dirigenti, squadre, giocatori : il Milan e’ di un fondo serio, con dirigenti ai massimi livelli internazionali, il Milan si rispetta e tratta alla pari. Tutti concetti che Galliani aveva colpevolmente distrutto. Chapeau Leo!

Ora ci servono due centrocampisti senza cose formali o rutti fuori dai ristoranti. E due centrocampisti, o uno più un esterno, arriveranno!

I pagliacci sono tornati al circo con gli squallidi ricordi che ci hanno lasciato di loro.