Essere Juventini e giocare per la Juve è un connubio a cui solo pochi possono ambire. Quando si guarda a questa duplice caratteristica, si pensa subito al principino Claudio Marchisio, ma adesso c'è qualcun altro che può dire ad alta voce di essere parte di entrambi gli schieramenti, stiamo parlando della giovane promessa del centrocampo della Juventus Fabio Miretti

I primi passi da Bianconero
Fabio nasce a Pinerolo il 3 agosto 2003 in una famiglia dove la Juventus si era già insediata da qualche tempo, dunque è già all'interno delle mura domestiche che il piccolo Miretti inizia a respirare aria bianconera, ma al di là della fede calcistica, in Fabio nasce subito l'amore verso il pallone ed è qui che iniziano le prime esperienze con il Saluzzo e Cuneo.
Ma a soli 8 anni sbarca nel settore giovanile della Juventus ed è questo l'esatto momento in cui inizia la sua storia d'amore con la Vecchia Signora. Da buon juventino il suo idolo da piccolo era Nedved, la "furia cieca", e per questo si era fatto crescere i capelli a caschetto, come lui, così da imitarlo in tutto e per tutto. Ma nonostante il mito fosse il numero 9, nel settore giovanile della Juventus l'uomo a cui guardare era Claudio Marchisio, colui che era riuscito dalle giovanili a raggiungere la prima squadra. Se Miretti ripensasse a quei tempi, chissà se sorriderebbe al pensiero che proprio colui, al quale con i suoi compagni di squadra dovevano guardare, lunedì sera è stata la persona che l'ha premiato, come Best Italian Golden Boy.  

Dall'under 17 fino all'under 23
L'esperienza nell'Under 17 con i mister Padone e Carlos sono i più proficui dal punto di vista delle reti messe a segno dal giovane piemontese, spostandolo infatti a mezz'ala ha realizzato ben 16 goal in 17 partite, di cui  4 in un'ora alla Fiorentina. Nella stagione 2021/2022 Miretti insieme alla Primavera della Juve, allenata da Bonatti, vola in semifinale di Youth League facendo un cammino straordinario, che purtroppo si interrompe con la sconfitta ai rigori contro il Benfica. Ma per Fabio c'è anche l'opportunità di giocare nell'Under 23 di Zauli in Serie C. Momento ottimale nella carriera del neo-diciottene richiesto da tutti, perfino da Massimiliano Allegri allenatore della prima squadra, che dopo averlo osservato lo premia convocandolo  prima contro la Salernitana il 20 marzo 2022 subentrando allo scatere del secondo tempo esordendo, seppur per pochi minuti, nella massima serie,  ma il vero esordio come titolare si avrà poco dopo, l'1 maggio in Juventus Venezia.  

Le emozioni della prima squadra
Esordire in prima squadra, allenarsi con i propri idoli, condividere lo stesso spogliatoio è un'emozione indescrivibile per Fabio, che dopo anni di sacrifici e scarpini consumati, vede il suo sogno diventare realtà, in un'intervista a Dazn ha dichiarato che solo dopo aver messo piede all'interno dello spogliatoio, si era davvero reso conto di dove fosse arrivato. Adesso Miretti è titolare della Juve, un giocatore della prima squadra, è cresciuto non è più il piccolo Fabio con Pavel Nedved come idolo, ma è Fabio Miretti numero 20 della Juventus, il suo idolo adesso è Kevin De Bruyne, di cui ammira la visione di gioco e a cui vorrebbe rubare la capacità di saper passare la palla ai compagni.

Best Italian Golden Boy
Ripercorrendo gli ultimi anni della carriera del giovane Miretti non ci si stupisce del fatto, che questo lunedì sia stato tra i protagonisti del Golden Boy, premio calcistico di Tuttosport giunto alla sua ventesima edizione. Miretti non solo è stato uno dei protagonisti, ma è riuscito ad aggiudicarsi il premio come Best Italian Golden Boy, a premiarlo proprio il principino Claudio Marchisio. Chiunque abbia visto la consegna del premio non può negare che si sia trattato di un vero e proprio momento storico, il passato della Juve che consegna un premio al futuro della squadra, una sorta di passaggio del testimone. L'emozione di entrambi era palpabile, Miretti ha dichiarato di esser molto contento di questo "piccolo" traguardo, per lui sarà uno sprone per migliorarsi sempre di più e che il premio è frutto di tutto il lavoro svolto in questi anni, dalla giovanili sino alla prima squadra. Mentre Marchisio ha espresso le sue congratulazioni per il giovane definendolo un vero e proprio talento.

Possiamo dunque parlare di una futura bandiera della Juventus? Di un futuro Marchisio? E perchè no, potrebbero i nuovi pulcini della Juve guardare a lui come nuovo punto di riferimento?
Queste sono le speranze e gli interrogativi di Miretti che ad oggi possiamo dire rappresenti sicuramente il futuro della Juventus.