Scrivo queste righe al termine dell'ennesima giornata dove ho cercato notizie ovunque sul web, in ogni singolo sito specializzato e forum di tifosi veri, appassionati fin dentro le viscere, per il nostro vecchio, maltrattato, glorioso Milan.
Le ho cercate per respirare un po' meglio, per sentirmi un pochino sollevato dalle angosce che ormai da un mese e mezzo accompagnano le mie, ma in verità le nostre, giornate da tifoso del Diavolo.

Fratelli rossoneri teniamo duro, chiunque sarà che diventerà nuovo proprietario della nostra creatura non potrà toglierci la nostra passione vera, il nostro affetto verso questi colori che ci fanno star male e bene, ancora male ed ancora bene con un ritmo circadiano che scandisce le nostre vite giornaliere, settimanali, mensili, annuali e via dicendo.

Rincuorate i vostri cuori gridando a voi stessi che" noi siamo ancora il Milan, il club italiano più titolato nel mondo", ebbene, loro vi risponderanno "sì una volta" voi risponderete "sì ancora per venti o trent'anni minimo".
Vi diranno che siamo gli zimbelli del momento, ricordategli che per 30 anni filati lo sono stati loro e che spesso avrebbero ripudiato i loro colori, in privato, per poter godere con noi dei nostri successi, dei nostri trionfi mondiali, della nostra fama globale,anzi direi, del nostro stile, lo stile dell'Ac Milan.

Quando per chi come me, un figlio di inizi anni 80', qualcuno evocava il famoso Milan-Cavese, la Milanello divenuta trattoria per matrimoni sotto Farina, i debiti con i macellai di Carnago, pensavo sempre "ma non può esser accaduto al mio Milan": ora capisco il dolore che possono aver provato, anche lontanamente, i miei "anziani" e stimatissimi fratelli di cuore. Quanto vi stimo per esser riusciti a superare quei traumi, quelle umiliazioni, con la fiducia di una Fenice che risorge dalle proprie ceneri.

Rimaniamo uniti, da questa sofferenza si ripartirà come sempre; sono scomparse generazioni di civiltà umane è vero, ma il Milan ed i milanisti sono di un altra pasta, quella della passione vera e nessuno che sia esso cinese, americano o thailandese, riuscirà a scoraggiarci a tal punto da mollare la passione folle, vera sana e genuina per il nostro signore, il nostro Diavolo buono.

Per chi rimarrà della squadra sappia che dovrà ogni singolo secondo della sua giornata dare tutto e di più per i nostri colori, i colori della grandezza e di chi crede davvero nel calcio metafora della vita, di una vita, all'insegna del dare tutto se stessi per un ideale, sia esso sportivo o non.

Chi volesse andar via, prego si accomodi, milanisti si nasce e non si diventa, nessun rancore, arrivederci a mai più e grazie di cuore, avete sprecato il privilegio più grande, indossare i nostri colori; nessuno ci dividerà, facciamoci coraggio a vicenda! Il Milan tornerà li dove merita senza quel, non aggiungo altro, Yonghong, non lo voglio nominare più,  Li, gioco di parole volutamente cercato.

Ora vi saluto e spero nelle buone novelle delle nostre prossime giornate che vivremo sempre insieme, anche grazie a questi spazi e queste righe.

Vi stimo. FORZA MILAN SEMPRE