Seedorf, Inzaghi, Mihailovic, Montella, Gattuso e forse, ora Giampaolo. Il Milan è in piena confusione e l'unica cosa che fa è cambiare allenatori come fazzoletti di carta.
Come spesso succede, troppo spesso, a pagare gli errori di una società è sempre l'allenatore, dato in pasto ai lupi per proteggere i propri sbagli. Certamente un allenatore può sbagliare, può essere messo in discussione, ma farlo dopo sei giornate è semplicemente pura follia. Per pensare ad un esonero dopo sei giornate, si dovrebbe essere davanti ad una catastrofe comportamentale, ad un vero e proprio scontro giocatori/allenatore, altrimenti nessun discorso tecnico o tattico può essere preso realmente in considerazione dopo questo tempo.
La società, ennesima società in pochi anni, sa bene il reale valore di questo Milan e sa benissimo dove è mancata, quindi mettere sulla graticola Giampaolo, ora, sarebbe disonesto nei confronti di un professionista che sta semplicemente cercando di fare il suo lavoro in una squadra mediocre. Bisogna avere il coraggio di dire che il Milan è una squadra media, da metà classifica, il solo nome, la sua storia, il suo blasone non bastano a cambiare la realtà e i progetti.
Essere l'allenatore del Milan non vuol dire a tutti i costi allenare una grande squadra e dover arrivare a grandi risultati. Quando la realtà parla di una squadra creata senza un programma senza un progetto dalla società, ma creata in base, semplicemente alle occasioni di mercato capitate, i risultati non possono essere differenti. Soprattutto se si decide di puntare su un allenatore che, non sarà un maestro nel vero senso della parola, ma che pratica un certo calcio, e se è stato scelto per quello, allora è quello che deve cercare di fare, e la società, che l'ha voluto, dovrebbe difendere la propria scelta in maniera netta e decisa.
Non si può pensare che un allenatore arrivi in una nuova squadra e che in tre mesi risolva i problemi di anni di errori e fallimenti sotto ogni punto di vista. Non fate discorsi superficiali e semplicistici del tipo, "sbaglia modulo" oppure "sbaglia a mettere questo o a tenere fuori quello", perché è lampante che il problema non è così semplice. Se bastasse schierare un giocatore piuttosto di un'altro, o cambiare modulo, credete che Giampaolo e il suo staff non lo avrebbero già fatto o pensato? Veramente pensate che ora come ora, arrivasse un'altro allenatore le cose cambierebbero? Il Milan è, purtroppo per i milanisti e per il calcio italiano, una società vittima del nuovo calcio che avanza. Investitori senza scrupoli, prendono una società, non una squadra di calcio, che per meriti non sportivi cercano di aumentarne il valore economico per poi rivenderla al prossimo. In mezzo a tutto questo, dei giocatori, ragazzi, che si ritrovano guidati da una persona diversa ogni anno, senza un briciolo di continuità di progetto sportivo di un certo valore.
E poi gli allenatori, professionisti che si illudono di poter arrivare in una società seria, com'era il Milan, e di poter avere il tempo di mettere le base sportive per un progetto serio, e sicuramente nel momento della firma tutto questo gli era anche stato assicurato, con tanto di sorrisi e pacche sulle spalle e poi?
Poi, le società per qualche abbonato in più, iniziano la fase della propaganda, si inizia, per avere il consenso dei tifosi, a spostare l'asticella del valore della squadra, e in quel momento iniziano i problemi per l'allenatore. Aumentano le attese, ci si illude, e alle prime difficoltà, ovvie difficoltà, difficoltà che si sapeva si sarebbero palesate, ci si scaglia contro il meno responsabile di tutti. Giampaolo è un serio professionista che ha dimostrato di saper fare il suo lavoro, che merita tempo per lavorare e rispetto, e soprattutto meriterebbe che la società, nelle persone di Maldini, Boban, Gazidis scendessero in campo a spada tratta a difesa del loro allenatore e che, con un atto di responsabilità si prenda le proprie. Sarebbe bello se per una volta, in un momento di difficoltà, l'allenatore venisse risparmiato da queste critiche esagerate, e che venisse premiato il lavoro, la serietà che una persona sta cercando di mettere in pratica.
Ovviamente poi a fine anno, allora sì, ci sarà la possibilità di un'analisi seria e profonda sul suo reale operato, e si potranno prendere le giuste decisioni, ma dopo sei giornate è impossibile poter prendere decisioni per il bene del Milan.