- 1. Tra un giorno si decide tutto.
Domani sapremo chi siamo, si potrebbe dire citando una celebre introduzione di Fabio Caressa al Mondiale 2006, precisamente in Italia-Ghana (in quel caso fu oggi sapremo chi siamo).
Domani capiremo dove il Diavolo potrà essere a maggio. In caso di vittoria si potrebbe continuare a credere alla Champions League, anche perché, escluso il match con il Napoli, le altre sfide sono abbordabili... più o meno.
In caso di sconfitta o pari, sarà game over! 

Questo articolo però vuole trattare del gap che c'è tra il Milan e la Juventus e di quello che manca per colmarlo.
Nella sfida di sabato sera a Torino la squadra ha dominato per 70 minuti, tuttavia i cambi hanno fatto la differenza.
Sì perché mentre la Juve faceva entrare Douglas Costa e Cuadrado, Gattuso inseriva Montolivo e Kalinic.
Ed ecco la prima differenza tra il Milan e la Juve. Per colmarla bisogna comprare delle riserve quasi al livello dei titolari, che possano entrare e spaccare la partita.
Una di queste può essere Jack Wilshere, talentuoso centrocampista dell'Arsenal in scadenza a Giugno.

L'altra grande differenza è il livello tecnico dell'11 titolare. La differenza, come ho scritto nel titolo, non è abissale e per colmarla Fassone e Mirabelli devono ascoltare le parole del capitano, Leonardo Bonucci, che ha chiaramente detto che per alzare l'asticella servono 2-3 top player.
Entrando nello specifico, servono una punta centrale da 20/25 gol a stagione, un trequartista/esterno dal grande dribbling, abbastanza veloce e che abbia 10/15 gol a stagione e altrettanti assist. Poi serve una grande mezz'ala.
I nomi possono essere Edinson Cavani in rottura con il PSG, Vidal, già accostato ai rossoneri e poi, in caso di cessione di Donnarumma, bisognerebbe fare un tentativo per quello che sarebbe il più forte in Serie A, uno che non si sente più stimolato al Real Madrid: Isco.
Chissà che la società non ci ascolti. Se lo facesse, l'anno prossimo ci divertiremo...