I conti in tasca al diavolo. Inizio subito con il dire che non credo a nessuna news inerente al budget a disposizione di una squadra per il calciomercato. Questo articolo narra in generale e possiamo definirlo atemporale, perché può essere sempre valido. Vale per il Milan come per qualsiasi altro club. Ed è una considerazione valida per tutti gli anni.
Sono convinto che nessun club fa trapelare il budget che ha a disposizione per la propria campagna acquisti. Sarebbe controproducente. Anche a livello di contrattazione per l'acquisto di un determinato calciatore perché se la società cedente sa che quella società ha un budget di mercato alto, magari sapendo della disponibilità economica di quella squadra, arriverà persino a chiedere di più di quanto preventivato per il calciatore da cedere, specie se quel calciatore è una prima scelta per quella squadra che lo vuole acquistare o è una priorità.

Nel calciomercato i bluff e le bugie bianche sono una strategia. Inoltre il budget è un qualcosa di estremamente flessibile e variabile in base a diversi fattori. Una società può decidere di stanziare un budget limitato per determinate calciatori, ma uno più cospicuo per altri. Inoltre possono palesarsi occasioni di mercato all'improvviso che possono spingere quella società a stanziare un ulteriore budget per l'acquisto di quel calciatore che è diventata una ghiotta occasione di mercato.
Senza contare che possono esserci delle cessioni. Possono arrivare gli incassi per i cartellini di calciatori ceduti in prestito con diritto di riscatto che la società che lo ha avuto in prestito può decidere di riscattare, oppure possono arrivare delle offerte importanti per dei calciatori che non si è pensato di cedere e parte se non tutto quel ricavato può essere reinvestito sul mercato.
Inoltre ci sono gli ammortamenti per ogni anno di ingaggio del calciatore acquisito, i pagamenti pluriennali, possono esserci accordi con degli sponsor che portano maggiori soldi in cassa che si possono reinvestire in sede di campagna acquisti, ci sono davvero tanti fattori che fanno comprendere che il budget di mercato è un qualcosa che muta, cambia, che è flessibile e variabile, anche i risparmi degli ingaggi dei calciatori che sono usciti.
Ci possono essere ipotesi, un punto di partenza. Nel senso che quella società stanzia un budget che poi verrà integrato dagli incassi delle cessioni o altro. E anche qui, sempre lo stesso discorso. Dipende da quando si incassa dalle cessioni. Un budget di mercato può oscillare da una cifra ad un'altra in base a diversi fattori.
Senza contare i bluff. Una società può fare credere di avere un budget basso di mercato per cercare di pagare meno o non pagare troppo un determinato calciatore. Inoltre la strategia di mercato può cambiare di settimana in settimana o anche gli ultimi giorni di calciomercato in base alle occasioni o situazioni che si creano. 

Porto un esempio storico. Il primo Milan di Massimiliano Allegri vinse lo scudetto nel 2010/2011. Il tecnico toscano trionfò al primo anno da allenatore dei rossoneri.  A inizio mercato si pensava che Galliani e Berlusconi stessero giocando al risparmio. Non si era in vena di grandi spese. In virtù degli ottimi rapporti con il Genoa di Enrico Preziosi, si prese dai liguri che lo avevano appena prelevato dal Portsmouth Kevin Prince Boateng in prestito con diritto di riscatto. Verso la fine del mercato venne preso come un fulmine a ciel sereno, e non era pronosticabile Zlatan Ibrahimovic dal Barcellona  in prestito con diritto di riscatto per 24 milioni pagabili in 3 anni. E a fine mercato, gli ultimi giorni, con la mediazione di Mino Raiola, che fece da intermediario Robinho dal Manchester City per 18 mln di euro.
Nel 2002 inoltre venne preso Alessandro Nesta dal Milan gli ultimi giorni di mercato per 30,2 mld di lire. Sembrava destinato all'Inter e Silvio Berlusconi non era così propenso a spendere così tanto per un difensore centrale nonché fino ad allora bandiera della Lazio ma la crisi economica del club biancoceleste lo costrette a cedere il suo capitano nonché beniamino ed idolo della tifoseria laziale. Un investimento che fu deciso all'ultimo.
Questi esempi storici legati al calciomercato del Milan fanno comprendere che il budget a disposizione di una squadra è un qualcosa di estremamente variabile, flessibile e aggiungerei anche imprevedibile. Si può avere una idea vaga sul budget a disposizione di una squadra, può oscillare da una cifra ad un' altra, ma non si avrà mai la certezza assoluta della spesa di una squadra.
A volte può capitare che una squadra debba chiudere con il mercato in attivo di una cifra per questioni di bilancio, che debba ridurre il monte ingaggi di una determinata percentuale ma anche lì non è facile prevedere tutto con certezza. La società che acquista dalla squadra in difficoltà può giocare al ribasso, al tempo stesso una squadra interessata allo stesso giocatore della squadra che deve cedere per questione di bilancio può invece offrire una cifra alta per battere la concorrenza per esempio. Inoltre quella determinata squadra può incassare ciò di cui ha bisogno cedendo uno o due giocatori, dipende dalle offerte che arrivano. Idem per la questione della riduzione del monte ingaggi. Può ottenere ciò a cui ambisce cedendo uno oppure essendo costretta a cederne di più anche in base agli acquisti fatti e alla spesa sostenuta per i cartellini e gli ingaggi dei nuovi acquisti.

Fantasie e deduzioni. Al massimo ipotesi o idee vaghe o di base ma nessuno saprà mai con precisione il budget che ha a disposizione una squadra di calcio per la propria campagna acquisti. La verità sul budget di una squadra non la sa nessuno perché da qualsiasi società non viene fatto trapelare nulla, se non bugie bianche spacciate per verità.