Notte da "debuttante" in Europa League (nella fase a gironi) per il Milan contro l'Austria Vienna. Dal 2009-2010, difatti, la Coppa UEFA ha preso il nome di Europa League appunto e il Milan da quel momento non vi ha mai partecipato.
Non solo, è questo (comunque vogliate chiamarlo) l'unico trofeo internazionale assente nella bacheca di via Aldo Rossi. Chiamasi mentalità da Champions o semplicemente orientamento all'eccellenza che contraddistingue questi colori e questa storia.
Le motivazioni, comunque, non mancano: c'è una Roma da riscattare, una squadra e un gruppo da ri-trovare; e poi vi saranno 50 paesi collegati questa sera (ore 19) e già grande è stata l'eco - nonché gli elogi - per "la Ferrari" che torna a correre per le strade di Europa. Il Milan è tornato.

Vienna luogo dell'anima, nel bene e nel male - In un girone che regala due trasferte uniche per il milanismo, Vienna e Atene, da cui il Milan è tornato con ben 3 Coppe dei Campioni, il Milan è chiamato a far valere la propria storia, e il proprio blasone.
Vietato sbagliare, dunque, specie questa sera. 

Sono passati circa 27 anni dal goal di Rjikaard e circa 22 dal gol di Kluivert che, sempre al Prater, condannava gli uomini di Capello a una clamorosa quanto immeritata sconfitta. 
Molti dei giocatori quest'oggi in campo non solo non erano nati, ma alcuni "neanche pensati". Basta questo per capire quanti Milan siano passati da quello, quanti uomini, e quante vite di mezzo. In una settimana non facile sia per il Milan appunto, reduce dalla débacle romana, sia per le italiane in Champions (2 sconfitte e un pareggio), gli uomini di Montella sono chiamati a una reazione di testa e orgoglio.

Ritorno alla difesa a 3 - Proprio l'allenatore napoletano è finito nell'occhio al centro delle critiche a seguito della pesante sconfitta di domenica. Due (o meglio tre) i punti di discussione: il modulo non adatto ai giocatori comprati, i quali faticano ad esprimersi; l'aver lasciato circa 100 milioni in panchina; e un gioco che stenta a venir fuori. Serve tempo, vero. Ma non ce n'è poi tanto. Questa sera il Milan dovrebbe giocare con la linea di difesa a 3, permettendo così a Bonucci di potersi trovare maggiormente a proprio agio in un modulo che conosce fin troppo bene. Salvo un non esaltante precedente nel 2012 a Malaga, con linea difensiva a tre "da brividi" costituita da Bonera-Mexes-Acerbi, il Milan non gioca stabilmente a 3 dai tempi di Zaccheroni, con Sala, Costacurta e Maldini come line-up di partenza. Non è nella storia del Milan giocare a 3, vero. Berlusconi si sarebbe opposto, altrettanto vero. Ma il mercato dispendioso del Milan sembra imporre questa soluzione.

Probabili formazioni - Così in campo, probabilmente:

Austria Vienna (4-1-4-1): Handzikic; Klein, Kadiri Mohammed, Westermann, Martschinko; Holzhauser; Tajouri, Serbest, Prokop, Pires; Monschein. All. Fink

Milan (3-5-2): Donnarumma; Zapata, Bonucci, Romagnoli; Abate, Kessie, Biglia, Calhanoglu, Antonelli; Silva, Kalinic. All. Montella.

Arbitro: Gözübüyük (Olanda)

Riposa Musacchio, non convocati Conti (ancora acciaccato) e Rodriguez. Curiosità nel vedere la prima insieme da titolari per Kalinic (prima in assoluto da titolare per lui) e Silva. Riposano Suso e Bonaventura, il quale probabilmente darà il cambio a Calhanoglu a partita in corso.