... E finalmente siamo giunti al "Dies Irae", il giorno dello scontro decisivo tra Milan e Napoli.
Ci siamo giunti in un clima che definirei strano perchè - nei commenti di gran parte della critica specializzata ed anche della tifoseria non coinvolta - sembra di avvicinarsi ad una partita in cui l'unica e vera squadra italiana sia il Napoli (e non solo per la maglia azzurra) mentre il Milan è assimilata nei commenti quasi ad una formazione estera, di cui bisogna segnalare le debolezze per consentire ai "nostri" (i partenopei) di trarne profitto. 
Acclarato che l'unica partita "giusta" nel risultato (secondo questi "commentatori imparziali") sia quella giocata nel girone d'andata a San Siro e vinta dagli azzurri per 2 - 1, le altre due sono considerate un "episodio non ripetibile causato da una sottovalutazione dell'avversario" (lo 0 - 4 del Maradona) ed uno "sfortunato accidente per cui la squadra che ha giocato meglio e dominato (il Napoli) si è trovata a perdere (1 - 0) a causa di una ripartenza fortunata del Milan".

In realtà siamo di fronte ad un "Quarto" a tutti gli effetti: quarto incontro per determinare una supremazia tra vecchi e nuovi campioni d'Italia, quarto di ritorno per accedere ad una prestigiosa semifinale di Champions (probabilmente contro l'Inter). L'esito è estremamente incerto, ma quale può essere l'analisi tecnica obiettiva per arrivare ad un pronostico di questa superpartita.
Il Napoli ci giunge con il vantaggio di aver recuperato il suo "superman" Osimehn, anche se non si sa in che condizioni (non crediamo che la spettacolare traversa colpita contro il Verona sia attendibile al riguardo) e con l'indubbia remora di dover sostituire due pedine fondamentali come Kim (con Juan Jesus) e Anguissa (con Elmas). Il Milan ci arriva con uno striminzito e poco rassicurante 1 - 0 ma con la ritrovata autostima di una compagine che ha acquisito unità d'intenti e compattezza e soprattutto potrà, per una volta, presentarsi con tutti gli effettivi al Maradona.
La chiave di lettura sarà la tenuta della difesa del Milan alla prevedibile veemente offensiva iniziale del Napoli sostenuto da quello che viene considerato il suo dodicesimo uomo, il pubblico del Maradona. Le marcature decisive saranno quelle su Osimehn (sceglierei Tomori) e Kvaratskhelia (lo affiderei a Kjaer) gli uomini più pericolosi dei partenopei.

Nei tre "atti" precedenti le due formazioni si sono in qualche modo mascherate per presentare una veste nuova e vincente nel quarto e decisivo confronto. In particolare, mi aspetto di vedere novità riguardo le marcature di Lobotka da parte Milan (Spalletti avrà studiato qualcosa per liberarlo dall'assillo di Bennacer) e quelle di Theo e Leao da parte Napoli (i due rossoneri hanno dominato l'ultimo match in campionato, ma sono stati limitati nell'andata di Champions).
E' probabile che la qualificazione si decida nel primo tempo: se il Napoli riuscirà a sbloccare il risultato prevedo prevalga alla fine, in caso contrario vedo favorito il Milan che mi sembra più in grado di "gestire il tempo" quando il risultato è dalla sua parte. Non penso si giunga ai supplementari e tantomeno ai rigori. Entrambe le squadre prediligono imporre il proprio gioco il che fa pensare che la partita si risolva prima del 90°.

Appuntamento quindi ad un "Quarto in maschera" non solo per Osimehn (e forse Meret), ma per le sorprese che i due tecnici mostreranno sul campo.