Ho sempre avuto un enorme rispetto per il Milan, una squadra che ha segnato una tappa fondamentale nella storia del calcio e che ha raccolto talmente tanti titoli da essere il club più titolato al mondo per un lungo periodo di tempo, facendo testa a testa con il Real Madrid. Dall'addio di Berlusconi, passando per i fantasmi cinesi e ora nelle mani del fondo Elliot, in soli 7 anni, quel blasone sta raccogliendo polvere proprio come accade per quegli oggetti ai quali eravamo affezionati e che finiscono nel dimenticatoio. Il Milan, assieme all'Inter del dopo triplete, ha smembrato gran parte dell'organico che ha portato la vittoria dell'ultimo scudetto (2011) e dopo l'addio di Ibrahimovic e Thiago Silva ha iniziato la sua discesa in un oblio dal quale non è ancora riemerso, anzi. In questo lungo periodo sono stati fatti tanti cambi, talmente tanti che la società ha perso soprattutto la sua identità, non solo in termini di nazionalità, non solo in termini di prestigio, ma anche caratteriale. Qualsiasi strada intrapresa ha portato danni, per colpa di chi ne era a capo, per colpa di chi ha voluto quel tecnico, per colpa del tecnico e per colpa di tutti coloro che non hanno capito l'importanza, il valore di quella maglia. Ieri sera a Sky per due o tre volte si è cercato di mettere a confronto l'attuale realtà con quella del 1989, uno degli anni d'oro della gestione Berlusconi, anni in cui Milano era al centro dell'attenzione europea. Un confronto decisamente inutile a mio modesto giudizio: i tempi sono cambiati, ma questo l'hanno capito molto prima ad Appiano Gentile e non a Milanello. 

I tifosi hanno dovuto affrontare una sequenza di cambio panchina senza un minimo di continuità, senza un progetto a lungo termine, ricominciando ogni volta da capo. Mi chiedo, ma a partire da Seedorf, passando per un ottimo allenatore come Mihajlovic e fino alle dimissioni di Gattuso, quali sono stati i risultati raggiunti? I numerosi cambi di allenatori che nuove hanno portato? Nulla da segnalare, se non qualche periodo di vittorie e poi... di nuovo nell'oblio. Giampaolo via? Si certo, proprio come i precedenti. Gattuso era migliore di lui, probabilmente si. Si fanno i nomi di Garcia e Ranieri, va bene, ricominciamo da zero. Signori miei, i giocatori sono il problema: sono giocatori scarsi, molto scarsi. Una società nella stessa situazione del Milan deve evitare di mandare via il tecnico, chiunque egli sia, perchè bisogna creare uno scheletro di gioco e per farlo ci vuole tempo. Non si può pretendere di ottenere vittorie se il gioco è inesistente; servono una miriade di elementi per far funzionare la macchina e al momento ce ne sono pochissimi. Se si vuole dare tempo a Giampaolo il rischio è di ritardare l'ipotetica scalata della classifica e quindi di mancare l'obiettivo stagionale, cosa ancora possibile ma certamente ostica; il vantaggio potrebbe essere quello di trovare il gioco, ci vuole tempo ma è il primo passo in avanti. Se Giampaolo venisse sostituito, come per le precedenti "puntate" ci si troverebbe a resettare le impostazioni di base con il rischio di proseguire il viaggio nell'oblio... La società per ora difende l'allenatore, probabilmente perchè esonerandolo significherebbe ammettere il proprio fallimento. Ci sta, ma per quanto sarà possibile difenderlo? E poi, dovesse essere mandato via, chi si prenderebbe la briga di andare a rimettere le cose a posto in una squadra che non ha identità? Auguro a tutti i tifosi milanisti che questa storia possa avere presto una fine positiva. Perchè è una vergogna. P.S. Non sono milanista, sono un tifoso di calcio.