In Grecia il Milan ha toccato il fondo, aprendo una crisi che lascerà sicuramente strascichi non facili da risolvere. Una sconfitta netta che getta il Milan in crisi e fuori dall' Europa calcistica. La stagione viene compromessa con una partita giocata avendo una doppia possibilità di risultato che pero' non viene sfruttata.

Sembra quasi la sagra delle occasioni mancate aspettando il finale più logico quando ti butti via. Adesso è il momento del mea culpa, analizzare e cercare di salvare il.poco di buono rimasto. Nel calcio si vince e si perde tutti insieme, da squadra. L' errore individuale, conta ma arriva sempre nel complesso della squadra che deve aiutarsi a vicenda.

Al Milan ora sembra partito il televoto per capire di chi sia la colpa. Tutto molto ingiusto, meglio chiedersi se si poteva e doveva fare di più. Higuain non sembra lui, troppo individualismo, qualcosa ha rotto gli equilibri dello spogliatoio?

Gattuso ha delle colpe, come i giocatori. Il tecnico da giocatore tira fuori gli attributi e tutta la sua rabbia per una sconfitta che fa male, mettendo a rischio l' intero progetto. Colpito nell' orgoglio cresce in una reazione mentale e aspetta risposte per non dover sventolare bandiera bianca con largo anticipo.

Il rischio di andare in tilt è grande. La stagione non è finita ieri, la vera priorità è quel quarto posto che porta soldi.e la possibilità di correggere qualche lacuna tecnica evidente. Troppi giocatori non sono né carne né pesce. Alla prima difficoltà si sciolgono come neve al sole. Al Milan servono altri soggetti più abituati a lottare e onorare la maglia.

Incomprensibile Leonardo che cerca l' alibi arbitrale facendo finta di niente. Il tifoso.non è gente coi prosciutti sugli occhi. Il Milan non ha perso per colpa degli arbitri ma solo per demeriti propri, per le sue debolezze.

Adesso il dirigente deve capire che strada percorrere. Chi è dentro o fuori il progetto  senza guardare in faccia nessuno, il cognome non conta.

Chi ha voglia di lottare, avrà il compito di guidare il riscatto, con l' inserimento di giocatori giovani e motivati. I vecchi ricordi non servono, molto.piu' importante evitare figuracce come ieri in Grecia.

La storia del Milan va difesa ed onorata, rispettata non infangata con delle prestazioni a dir poco imbarazzanti.

Lo stesso Gattuso dovrà fare un esame di coscienza e capire se ci sono le condizioni per continuare. La squadra lo segue ancora? Se si deve cambiare va fatto subito, non aumentare l' agonia.

Il diavolo è ferito, ha subito un ko notevole, ancora po' rialzarsi, la classifica non è da buttare. L" Euro ma è li da conquistare per rendere meno buia una stagione che tutti aspettavano diversa.

Sembra che ci sia una nuova società con il vecchio Milan, brutto a cui tutti siamo ormai tristemente abituati. Il calcio vuole un Milan diverso, che abbia nell' Europa il proprio giardino di casa e mostri all' Europa il suo dna vincente, non spettacoli greci..