Dovevano essere il valore aggiunto, ma ieri erano l'ombra di se stessi. Donnarumma e Ibrahimovich, ovvero gli uomini copertina del Milan. Certo a tutti capita di sbagliare, ma quando lo fanno loro diciamo che pesa un po' di più. Sopratutto Donnarumma, letteralmente l'uomo in meno del Milan di ieri, capace di regalare, dopo un grande inizio, due paperissime sprint degne del miglior Antonio Ricci. Peccato, tutt'altro che veniale, dal momento che il Napoli non avrebbe mai segnato ieri.
Discorso diverso, ma risultato uguale, per Ibra che per la prima volta a quasi 40 anni si scopre umano. Il fuoriclasse svedese non era lui. Impreciso, lento e assolutamente senza ispirazione. Insomma un bocconcino tenero tenero per uno straordinario Koulibaly. Giocare così spesso non è semplice per nessuno, ma se a questo aggiungi anche l'infortunio, è impossibile pensare di essere sempre al top anche se ti chiami Zlatan Ibrahimovic. Fortuna allora che possiamo aggrapparci a chi la fatica sembra non sentirla, come il signor Hernandez che per motivi opposti regala brividi tanto quando difende tanto quando attacca. Bene anche Conti, Bennacer e Kjaer.
Insomma, Pioli che ieri affrontava il recente passato del Milan sembra essere riuscito nell'intento che è sfuggito ai suoi predecessorI: fare di un gruppo una squadra, capace di reagire. Rigore a parte - nel senso che non si discute, perchè ci vuole coraggio o malafede a sostenere il contrario - il Milan ha saputo rimanere in partita nonostante le sue stelle fossero in grande difficoltà. Qualcosa che solo fino a qualche mese fa sarebbe stato impossibile. 
Post scriptum: spero che Raiola si ricordi anche di queste serate quando sarà il momento di ridiscutere il contratto!