Da un lato la linea conservativa, dall'altro lato la linea innovativa. Da un lato la certezza, dall'altro la novità. Da un lato la linea classica, dall'altro il manager all'inglese. Da un lato Paolo Maldini, che spinge verso una direzione conservativa, da un lato Ivan Gazidis, che spinge per un cambio di rotta e di mentalità unico in Serie A. Da un lato la sicurezza, la strada conosciuta, dall'altro lato l'ipotesi intrigante ma anche l'incognita.

Prendere Spalletti o prendere Rangnick. E' questo il problema. Direbbero nell'Amleto di William Shakespeare. Essere o non essere, è questo è il dilemma. To be, or not to be, this is the problem. Essere dalla parte di Maldini o non essere dalla parte di Maldini. Essere dalla parte di Gazidis o non essere dalla parte di Gazidis. Essere dalla parte de "La Gazzetta dello Sport" o essere dalla parte de "Il Corriere dello Sport". Vi starete chiedendo che c'entrano la Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport. C'entrano, perchè mentre la rosea insiste con l'ipotesi Rangnick per la panchina del Milan, così come calciomercato.com, che diede l'esclusiva, il Corriere dello Sport insiste invece con il nome di Spalletti.  Chi avrà ragione tra i due maggiori quotidiani sportivi del bel paese?

Spalletti o Rangnick sono due progetti agli antipodi. La scelta di uno o dell'altro portano a strade completamente diverse.  Spalletti è un allenatore classico, una certezza, un profilo affermato in Italia, che ha esperienza nel campionato italiano, conosce il campionato italiano, conosce la Serie A, e conosce Milano, avendo allenato l'Inter. E verrebbe al Milan, come ha dichiarato lui stesso affermando di non aver mai rifiutato il Milan, ma semplicemente non voleva rinunciare ai soldi che l'Inter gli deve da contratto, per cui non ha rescisso con il club nerazzurro. Ha allenato sia in Italia, tra cui anche la Roma, e in Russia, lo Zent San Pietroburgo. I moduli più utilizzati dal tecnico di Certaldo classe 1959  sono il 4/2/3/1 e il 4/3/3. Spalletti al Milan significherebbe anche che Maldini resterebbe nei quadri dirigenziali rossoneri e sarebbe stata seguita la sua linea di vedute. Spalletti avrebbe un ingaggio di circa 5 milioni di euro netti a stagione e non si occuperebbe di mercato in prima persona ma si limiterebbe a chiedere qualche calciatore e a confrontarsi con Maldini, Moncada e chiunque sarà il direttore sportivo. E sicuramente chiederebbe qualche elemento di esperienza in più rispetto alla consuetudine degli ultimi anni. Sempre secondo il Corriere dello Sport, con Spalletti sarebbe più facile per il Milan realizzare un colpo quasi impossibile per il club rossonero, ovvero Mauro Icardi, che Spalletti più di chiunque altro ha saputo valorizzare nella loro esperienza insieme all'Inter e che quindi si ritroverebbero nel Milan.

Rangnick stravolgerebbe tutti gli scenari. Non è un allenatore classico ma un manager all'inglese che quindi al Milan avrebbe pieni poteri diminuendo a ruoli di meri esecutori i vari direttore sportivi del club e direttori area sport, che non avrebbero più un ruolo centrale per il calciomercato. Rangnick porterebbe con sè non solo il suo staff tecnico, come vice allenatore e così via, ma anche uno staff di osservatori che con lui gestiscono trattative e calciomercato. Sarebbe uno scossone a livello dirigenziale e tecnico. Una strada completamente nuova. Un vero e proprio manager all'inglese alla guida del Milan. Rangnick avrebbe con sé uno staff tecnico e uno staff manageriale e addetto al calciomercato che verrebbero con lui. Con l'arrivo di Rangnick, Paolo Maldini lascerebbe il Milan con molta probabilità.

Rangnick guadagnerebbe un po' meno di Spalletti, gioca con il 4/4/2, o meglio, questo è il modulo che più utilizza e costruirebbe una squadra di giovani con due elementi di esperienza in rosa. E godrebbe della fiducia di Gazidis ma anche di Gordon Singer a quanto pare. Ralf Rangnick ha sempre allenato in Germania. Non ha mai allenato in Italia. Sta studiando l'italiano. E pare essere molto meticoloso nel lavorare, oltre ad avere una personalità molto forte come Spalletti. E' un ottimo talent scout ed è un classe 1958.
Tra i supporter rossoneri, quelli più coraggiosi sposano la linea Rangnick. E' sicuramente più affascinante perchè è la novità, tuttavia quelli che amano le certezze sposano la linea Spalletti. Personalmente credo sia più affascinante l'idea Rangnick, anche se molto più rischiosa. Ed è per questo motivo, che nonostante l'ipotesi Rangnick sia intrigante, da tifoso preferisco salvare la pellaccia e andare sull'usato sicuro, per cui per la linea Maldini/conservatrice la preferisco, e quindi opterei per Spalletti. Chi ama il brivido sceglie Rangnick. Chi ama la tranquillità e la sicurezza sceglie Spalletti. In questo momento storico del Milan forse è meglio la certezza che il rischio. Ma non è detto. A volte le scelte coraggiose hanno prodotto risultati vincenti e inaspettati all'inizio.

Se dovesse arrivare Rangnick, che resta il favorito, sarei comunque contento, ma non mi sentirei sicuro come con Luciano Spalletti.






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