"Nella fisica astronomica l'orbita è il percorso incurvato dalla gravitazione di un pianeta attorno a un punto dello spazio del sistema solare o stellare. Tale orbita è normalmente ellittica". E l'ellisse, ci insegna invece la geometria, è una curva piana ottenuta dall'intersezione di un cono con un piano, il risultato è una curva chiusa.

Perché cito questi assiomi della meccanica celeste e della geometria, la risposta la ottengo avendo osservato ieri sera all'Olimpico la partita del Milan, tolti i primi 15/20 minuti di gioco, la squadra rossonera è poi andata in bianco come la sua divisa di trasferta, vanificando quel poco di positività di gioco intravisto sette giorni prima contro i salentini.
Esattamente al contrario di un astro che anziché percorrere la sua orbita ellittica se ne va, e questo da diverse stagioni per un orbita tutta sua incamminandosi in un percorso planetario simile ad un asintoto e cioè una curva che si estende all'infinito, ma quale infinito?
Anche Albert Einstein troverebbe difficoltà ad associare la sua teoria della relatività al concetto spazio/tempo che governa in una sorta di ineffabile destino la nostra squadra dai tempi della dipartita di Silvio Berlusconi. L'involuzione dell'ellisse del Milan in una languente squadra di mezza classifica è spiegabile solo tra le mura di un'affermato studio di psicologia. Stare a ripetere le concause di questi continui insuccessi diventa ormai stucchevole, ripetere che in nove gare se ne son perse cinque ci leva il fiato (e ieri dopo quegli errori difensivi e passaggi sbagliati come fossimo una squadra militante nell'"Eccelenza") non ne avevamo più! Se si proseguisse in questo modo, e cioè con Pioli due gare 1 punto (media 1 punto), mentre con Giampaolo sette gare 9 punti (media punti 1,28) dovremmo rimpiangere quest'ultimo messo alla porta dalle stesse persone che solo tre mesi prima lo avevano, dopo un'attenta selezione, ingaggiato. 
Ma allora dove sta il progetto? Ma Mr. Giampaolo non era stato preso e osannato a Milanello da tutti i nostri tifosi in qualità d'innovatore con il suo famoso, rivoluzionario schema di gioco tanto vincente nella sua Sampdoria (sì ma con Quagliarella alla sua seconda giovinezza!) proprio per proporre questi nuovi meccanismi tattici ad una squadra con l'età media più bassa di tutta la serie A e poi, dati i pessimi risultati cacciato (sembra che capitan Romagnoli abbia riferito alla Dirigenza dello scarso feeling instaurato dal trainer con la squadra) e sostituito in seconda scelta da Stefano Pioli, insomma si è allungato un po' il brodo ma se non c'è la buona carne dentro risulta veritiero il detto: gallina vecchia fa buon brodo!

Riecheggiano nelle stanze di Casa Milan le parole proferite lo scorso anno da Gattuso alla Dirigenza volte ad insistere sull'acquisizione di almeno due elementi esperti da inserire in squadra, una sorta di chiocce fra tanti pollastrelli. Non davo torto allora al buon Gennaro, era un discorso condivisibile, è lo è tuttora perché nel Milan, tolto Gigio Donnarumma, non c'è un vero leader, poteva diventarlo Biglia (che ora ha il suo Pioli col quale fece così bene nella Lazio) ma sembra l'ombra del giocatore regista di centrocampo quale fu, e anche lo stesso capitan Romagnoli mi sembra che stia attraversando un periodo sull'orlo della sufficienza. 
Come men che sufficiente è stato tutto il Milan ieri sera all'Olimpico contro una Roma incerottata, stanca e depressa nell'umore dalle fatiche del giovedì sera di Coppa.

Siamo riusciti anche ieri a farci mettere dietro la lavagna, a nulla è servito il pareggio con il bel gol di Hernandez che seguiva il ballo in maschera danzato da Edin Dzeko e riequilibrava il match, ma effimera illusione, pochi minuti dopo Davide Calabria commetterà in area un grave errore di disimpegno regalando al bravo Zaniolo il pallone che avrebbe deciso la vittoria per i giallorossi. 
Le uniche note positive arrivano dal nostro portierone, autore di belle parate, e dal gol realizzato da Theo Hernandez, tutti gli altri da Leao al subentrato Piatek non pervenuti, così come Conti e Kessie, da segnalare infine un paio di apprezzabili tiri di Calhanoglu ma il suo apporto alla gara è risultato  ben al di sotto della prestazione espressa con il Lecce. Da questo quadretto se ne può trarre fuori l'ennesima nota di sconforto che ci deprime, che ci porta a non prendere più il caffè con i colleghi al lunedì (meglio evitare discorsi delicati), che ci porta ad avere un umore molto basso quasi scontroso anche con le persone più vicine, e tutto ciò perché nessun allenatore (dopo ben 9!) è riuscito a trovare il bandolo della matassa per far rigirare il nostro Milan. 
Rimpiango quasi la presenza di Zapata ed Abate che pur non essendo giocatori talentuosi riuscivano a dare quella solidità ed esperienza sia alla squadra che allo spogliatoio che ora non si avverte più. I nuovi metodi di alimentazione e di gioco imposti da Pioli sembrano già esauriti dopo sole due giornate ed 1 punto incassato.
Ora dimostriamo di essere, purtroppo, una squadra ingovernabile sia sul campo per mancanza di veri giocatori (o se preferite anche mediocri ma confacenti con l'unico obiettivo stagionale da perseguire) che nel settore dirigenziale per mancanza di un trasparente organigramma con un reale ed unico punto di riferimento (il tutto è appesantito dai 150 milioni di deficit a bilancio) e questa fondamentale mancanza è avvertita in tutto l'ambiente Milan e in ultimo anche da tutta la squadra che continua a scendere in campo priva di quel furore e di quella cattiveria agonistica che dovrebbe contraddistinguere la ricerca della vittoria di partita dopo partita, assistiamo invece a dei maxi allenamenti per le nostre avversarie e a delle pessime nostre figure ( e fortuna nella sfortuna vuole che siamo fuori dall'Europa!).   
Ora Mr. Pioli osserverà il calendario delle prossime gare del Milan cercando i dovuti rimedi del caso, ma io, anche se faccio gli scongiuri, vedo ardua l'impresa di far punti alla prossima a San Siro contro una Spal che ha bloccato il Napoli, per proseguire sempre in casa contro la Lazio che viene dalla vittoria in trasferta inferta ai viola, e poi prima della sosta per le Nazionali affronteremo la Juventus a Torino e qui dovremmo scomodare la grande orchestra sinfonica della Scala per accompagnare quella gara con le note di un famoso Requiem di Mozart!

Triste, brutta, inguardabile questa situazione del Milan attuale, ma è come se qualcosa di sovrannaturale governi tutto il mondo rossonero nella più improponibile delle negatività, e ripeto dalla dirigenza alla squadra, dai flop degli ultimi tre anni con circa 400 milioni spesi per le rose dei calciatori ed il tutto teso a rafforzare l'organico per conseguire l'accesso alle competizioni europee, ma tutto ciò puntualmente non è accaduto.
Oggi ci troviamo con soli 10 punti in classifica dopo 9 gare, occupiamo il 12mo posto, complimenti a tutti! Ma attenzione l'inverno è alle porte, i muscoli con il freddo sono soggetti a tanti guai e bisogna aver fortuna a non incappare in alcuni infortuni nei reparti più delicati della squadra e ieri sera la Roma è stata di esempio in tal senso facendo esordire due giovani di indubbio talento, e mi auguro che l'esperienza di Mr. Pioli lo porti a riagguantare quel  mezzo miracolo che era riuscito a fare mancandolo di un solo punto lo scorso anno il nostro Ringhio.

Ha fatto notizia un paio di giorni fa la dichiarazione di Paolo Maldini rivolta alla Dirigenza Elliott-Gazidis in merito ad alcune considerazioni da loro fatte sul progetto stimato di crescita della squadra e cioè nel riportarla ai fasti di un tempo ed essendo quest'ultimo stimato sull'ordine di un paio di lustri sia Boban quanto Maldini nel caso si prospettasse questa evenienza consegnerebbero le proprie dimissioni.   
Se così fosse, visti i risultati, non ci metteremmo certo a piangere, ci spiace vedere due grandissimi calciatori improvvisarsi dirigenti, ma forse data la loro fama hanno ben pensato, soprattutto Paolo, di saltare la scuola dell'obbligo e presentarsi direttamente alle superiori... una sola domanda Sig. Paolo, ma perché ci ha pensato 10 anni?
Magari un'esperienza in questo lungo periodo in un'altra squadra avrebbe portato sicuramente a qualche miglior risultato, comunque del senno di poi ne son piene le fosse! Pensiamo invece ora sempre, giorno e notte solo al nostro Milan e con impegno, lavoro ed intelligenza credo che qualcosina di meglio si possa decisamente fare.

Dunque il Milan, tornando alla definizione della fisica celeste, sta percorrendo il suo cammino non più con una forma di un'ellisse, come un progetto che parte da un punto fermo percorre tutto il suo cammino conquistando  i vari traguardi lungo le tappe programmate per poi, magari a fine ciclo tornare al punto di partenza pronto a tracciare, con altri nuovi interpreti una seconda ellisse. E questo la nostra squadra è riuscita pienamente a svolgere nel magico ventennio berlusconiano, ma da qualche anno a questa parte non riesce più a realizzare.
Sempre l'aforisma fisico già citato potrebbe aiutarci alla soluzione... "l'orbita è il percorso incurvato dalla gravitazione..." e qui forse è il punto: la forza di gravità!... Come cantava Domenico Modugno in una sua celebre canzone: "il peso sulla Luna è la metà della metà... Selene ene A...".

Il Milan sembra distaccato dalla terra, dal suolo, i giocatori fluttuano sul campo, come in assenza di peso, la loro testa sogna mentre i loro tifosi non dormono più notti tranquille, e forse ieri, la squadra poverina, avendo dormito un'ora in meno causa ritorno ora solare non si è espressa al meglio, mentre la Roma stanca degli straordinari con il Borussia era come se avesse dormito un'ora in più! 

           Allora? Ti sei allacciato il casco? Dai che c'è un traffico della miseria, eravamo in cinquantamila allo stadio... guarda che fila, meno male che siamo in Vespa!"... eh nonno soldi buttati!... mi ci compravi un bel Lego... ma il Milan perde sempre!!!". "Dai non preoccuparti, il Lego te lo compro uguale... adesso ci fermiamo a mangiare dal Mc Donald, ti va?"... "ma certo nonno e me lo chiedi!?... Ma con chi gioca il Milan alla prossima?". "Abbiamo la Spal a San Siro!"  "...e che dici la vinciamo questa, almeno?!?"  "...Ma tu ancora da bambino fai in tempo a cambiare squadra, perchè non lo fai?". "...No, nonno, ormai mi sono affezionato a questi colori Rosso e Nero... e poi vedrai che rivinceremo, sennò tutte quelle storie che mi hai raccontato che cos'erano delle favole!?!" . " No era tutto vero, magicamente vero!!... Dai mangia, ti si freddano le patatine!". "Ti voglio bene nonno...!".


Un abbraccio

Massimo 48