La strada tracciata sembra chiara. Sarà il Milan di Theo Hernandez. Anzi, di tanti Theo Hernandez e di simil Hernandez. Il Milan ripartirà dal francese e andrà alla caccia di nuovi tesori sconosciuti.

Gazidis vuole costruire il Milan con i migliori giovani guidati da un manager all'inglese. L'idea è intrigante ma anche rischiosa. E il bivio e il metro di valutazione che poi coincide con l'avere un peso maggiore o minore per quello che concerne la competitività della squadra è sempre il solito, ovvero l'avere o meno elementi esperti nella rosa. Se ci sono, e sono competitivi e top, allora la squadra avrà un innalzamento e sarà migliore; altrimenti sarà una incognita, con il rischio che sia peggiore, e influirà negativamente sul livello esperienzale e competitivo della squadra, anche se ci sono giovani forti.

E' paradossale questo. Qualche anno fa ci lamentavamo dell'opposto, ovvero che il Milan non prendeva giovani e che aveva una squadra troppo attempata. Mi riferisco al periodo con Berlusconi e Galliani al timone del club. Posso portare un esempio a riguardo, tornando indietro nel tempo, al 2008.

La partita in questione è Milan vs Siena. Il coach del diavolo é Carlo Ancelotti e in quel match mancavano Kakà, Pato, Gattuso, Dida e Seedorf. Quel Milan scese in campo con un 4/4/2 con Kalac in porta, difesa con Cafu, Nesta, Paolo Maldini e Jankulovski, centrocampo con Brocchi, Ambrosini, Pirlo, Serginho, e duo d'attacco formato da Filippo Inzaghi e Luiz Nazario de Lima Ronaldo. Quel Milan aveva un età media di circa 31,5 anni.  In quella partita entrò nel secondo tempo Bonera al posto di Nesta, Seedorf al posto di Ronaldo e Paloschi, a quel tempo 18enne al posto di Serginho che segnò dopo 20 secondi dal suo ingresso in campo. E così il Milan vinse uno a zero quella partita.

Siamo quindi passati nel giro di pochi anni dal lamentarci che la squadra era troppo vecchia ad adesso che è troppo giovane. Senza vie di mezzo.

Il Milan per quello che concerne i giovani viene dato sulle tracce di elementi che risultano essere molto competitivi. Non elementi poco conosciuti come in passato fu Dominic Adiyiah, che segnò 4 gol con l'Under 20 ghanese, ma in un torneo contro i suoi coetanei e comunque di poche partite, e che Galliani pagò 1,4 mln e prese nel gennaio del 2010 prendendo un abbaglio, ma giovani che però sono titolari nelle squadre di appartenza. Giocano nei campionati e accumulano minutaggio.

Evan N'Dicka classe 99 francese difensore centrale dell' Eintracht Francoforte, che può rientrare in una operazione Andrè Silva, in prestito al club tedesco, Imran Louza, centrocampista francese del Nantes, Dominik Szoboszlai, centrocampista ungherese del Salisburgo, Nabil Fekir del Betis Siviglia, anche lui francese, e i soliti Soumaré, Osimhen e Gabriel dos Santos del Lille. Questi sono una minima parte dei calciatori accostati al Milan. Sono tutti calciatori giovani del quale si dice un gran bene.

Rumors parlano anche di Upamecano in direzione Milan al posto di Romagnoli se dovesse essere ceduto e quindi si dovesse avviare una "deraiolizzazione" del club cedendo tutti gli elementi di Raiola, compresi i fratelli Donnarumma. Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi.

Rumors hanno parlato anche di un Raiola che non avrebbe buoni rapporti con Gazidis ma la cosa non ha senso. Gazidis non è un direttore sportivo, non fa mercato, e ad oggi non ha mai fatto trattative con Raiola. Rangnick ha buoni rapporti con Raiola, lo testimonia l'operazione Haaland e il fatto che Boadu, assistito di Raiola, viene dato come elemento sensibile in ottica Milan e potrebbe vestirsi di rossonero.

Nabil Fekir, classe 1993, è uno dei calciatori più affermati tra quelli accostati al Milan. Ha vinto anche un mondiale con la Francia nel 2018.

Sono tutti dei petit Hernandez. Il Milan vuole andare a caccia di tesori sconosciuti. Sentire dire, tuttavia, che il Milan come modello si ispira a Lipsia ed Atalanta è molto triste. Tuttavia l'Atalanta e il Lipsia,  come inizio, per quello che concerne i risultati, possono essere anche modelli giusti da seguire in una ottica di risanamento e rinascita del club, ma solo all'inizio, altrimenti diventa ridicolo un Milan versione zecchino d'oro. Sono comunque sempre due squadre che disputano la Champions League.

Vanno benissimo i tesori come Theo Hernandez, e la società fa benissimo a cercarne altri, ma al Milan ci vogliono anche elementi affermati.

A proposito di Theo Hernandez, dovesse partire il capitano Romagnoli e i fratelli Donnarumma, potrebbe essere lui il nuovo capitano del Milan. Del resto il nuovo Milan verrà costruito attorno a Theo Hernandez e non sarebbe la prima volta che un terzino sinistro diventa capitano del Milan. Altri tempi con Paolo Maldini, ma Theo, classe 97, può essere l'uomo degno e giusto per la fascia di capitano del Milan.






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