Paolo Maldini entra in tackle su Rangnick. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, e anche se non gioca più in campo, riesce ancora a entrare duro sui suoi avversari. E come un fulmine a ciel sereno, l'ex numero 3 rossonero e storico capitano del Milan, rilascia una dichiarazione all' Ansa molto forte, che recita così: "Non avendo mai parlato con Rangnick non capisco su quali basi vertano le sue dichiarazioni, anche perché dalla proprietà non mi è mai stato detto nulla. Alcune considerazioni secondo me però vanno fatte, il tecnico tedesco infatti, parlando di un ruolo con pieni poteri gestionali sia dell'area sportiva che di quella tecnica, invade delle zone nelle quali lavorano dei professionisti con regolare contratto. Avrei dunque un consiglio per lui, prima di imparare l’italiano dovrebbe dare una ripassata ai concetti generali del rispetto, essendoci dei colleghi che, malgrado le tante difficoltà del momento, stanno cercando di finire la stagione in modo molto professionale, anteponendo il bene del Milan al proprio orgoglio professionale”.

Messaggio duro nei confronti di Rangnick che aveva parlato della possibilità di andare al Milan, dicendo che non escluderebbe di poter venire a lavorare al Milan, facendo intendere però che devono essere avallate tutte le sue richieste, compresi i pieni poteri che lui richiede essendo un manager abituato a gestire tutto, campo e calciomercato. Ovviamente tra queste richieste c'era sicuramente l'allontanamento di Paolo Maldini, con il quale si pesterebbe i piedi.
Ora, il discorso da fare è questo: Gazidis si deve prendere le sue responsabilità, perchè lui ha sporcato e lui deve pulire. Perchè comunque tutto questo caos parte dal fatto che Rangnick è una scelta di Gazidis. Però al tempo stesso va anche detto che Gazidis è la voce della proprietà, è l'uomo forte di Elliott, e la scelta di Rangnick è anche di Gordon Singer probabilmente. Gazidis ha pieni poteri, quindi essendo anche direttore generale oltre che amministratore delegato, lui può farlo. Può scegliere l'allenatore e licenziare i dirigenti. Tuttavia le decisioni prettamente calcistiche sarebbero di competenza esclusiva del direttore dell'area sport, ovvero Paolo Maldini, pur ribadendo il concetto che sulla carta Gazidis ha il potere di farlo. Quindi c'è la componente burocratica, che conferma che Gazidis può, nel pieno dei suoi poteri, scegliere il nuovo allenatore, poi c'è la componente formale, che teoricamente dovrebbe lasciare al direttore dell'area sport la facoltà di scegliere il nuovo allenatore, come ad essere un accordo non scritto tra Gazidis e Maldini.

Maldini ha attaccato Rangnick per lanciare un messaggio alla proprietà
Si parla di mancanza di rispetto da parte di Rangnick. Rispetto che sarebbe mancato sia nei confronti di Pioli, e sia nei confronti di Maldini e Massara. Moncada invece resta comunque un intoccabile. Sono mesi che vanno avanti certi rumors su Rangnick sulla panchina del Milan. Il tecnico tedesco è stato incalzato molto a tal proposito. Effettivamente non è stato molto elegante da parte sua, formalmente con la stagione ancora in corso, arrivare quasi a parlare da allenatore e manager del Milan in pectore. In questo bisogna dare ragione a Paolo Maldini, che sicuramente però la tocca molto, forse troppo pesantemente. Rangnick probabilmente si è fatto prendere anche da un po' di entusiasmo forse, e quindi si è lasciato andare a dichiarazioni velate ma non troppo, che fanno capire comunque che Rangnick è diretto verso il Milan.
Maldini deve comprendere comunque che i panni sporchi si lavano in casa, e non si spiattella tutto a mezzo stampa. Questo non è lo stile Milan. Doveva chiamare Gazidis e confrontarsi con lui personalmente chiedendo delucidazioni in merito. Rangnick poteva restare più abbottonato ma va anche detto che viene incalzato dai giornalisti da tanto tempo e sicuramente non deve essere facile per lui tenere una notizia che ormai è di dominio pubblico nascosta e segreta, anche perchè sarebbe un negare la realtà, ma le bugie bianche sono una norma nel calciomercato.

Il problema adesso è che Maldini ha attaccato Rangnick, ma di riflesso anche chi ha scelto Rangnick, ovvero Gazidis, e chi approva la scelta di Gazidis, ovvero la proprietà, il fondo Elliott, nella persona di Gordon Singer, che è quello che segue maggiormente il Milan, poichè segue le controllate e gli affari del fondo Elliott in Europa attraverso la filiale del fondo statunitense a Londra.
E allora Maldini perché ha attaccato Rangnick in questo modo, dopo che in precedenza aveva bocciato il suo profilo definendolo non adatto per il Milan? Sicuramente il motivo principale è la mancanza di rispetto che Maldini denota dalle dichiarazioni di Rangnick troppo allusive su un suo approdo al Milan.
Poi c'è sicuramente anche un "voler vedere le carte" che Gazidis sta giocando, un mettere spalle al muro il dirigente sudafricano. E' una guerra di nervi, perchè Maldini potrebbe anche rischiare come Boban il licenziamento e far uscire allo scoperto Gazidis e Rangnick definitivamente sulla trattativa in corso e sull'accordo raggiunto o in via di definizione tra i due. La guerra di nervi potrebbe anche essere opposta, con Gazidis che porta avanti le sue idee, chiude con Rangnick, e declassa Maldini o in un certo senso lo porta alle dimissioni.

Maldini con Rangnick non può restare al Milan. E' palese. Rangnick In, significa Maldini Out, e viceversa.
Ma il dubbio diventa a questo punto anche la convivenza tra Gazidis e Maldini e tra la proprietà e Maldini, perchè se c'è unità di vedute ed intenti tra Gordon Singer e Gazidis, Maldini è il terzo incomodo.
 E quindi Maldini o resta a dispetto dei santi o si dimette. Può anche essere che Maldini trovi un accordo con la proprietà per un divorzio. Oppure viene licenziato. Perchè ipotizziamo che per assurdo non arriva Rangnick, a questo punto anche la convivenza tra Maldini e Gazidis sarà impossibile. Hanno linee di vedute opposte. Maldini punta più su una linea conservatrice come Spalletti o un profilo simile, Gazidis e la proprietà strizzano l'occhio a un modello inglese e vogliono un manager all'inglese. Gazidis ha lavorato all' Arsenal e ha lavorato con Wenger, un manager all'inglese. La stessa cosa sarà Rangnick al Milan. E putroppo non può esserci spazio per Maldini nel Milan di Rangnick. Uno è di troppo. Questa è stata la resa dei conti. Dopo Boban, anche Maldini saluterà.

Questa è una tempesta segnante. Un segno che il Milan sta andando nella direzione opposta e che resterà nella storia del club rossonero. Con il Milan che svolta deciso verso la strada che conduce a Rangnick. Ma occhio sempre ai colpi di scena, perchè non è escluso che Gordon Singer possa optare per non prendere Rangnick, cacciare Maldini e prendere magari uno tra Allegri e Spalletti, anche se la proprietà deve mostrare fiducia e credere nelle proprie idee e andare fino in fondo con Rangnick. Ipotesi remote, molto remote, ma da tenere in considerazione. Allegri è abituato a mettere il becco sulle vicende di mercato. Può essere plasmato come manager all'inglese. E' predisposto a questo tipo di lavoro, fermo restando che Rangnick è sempre il favorito numero uno per il nuovo corso rossonero.